I NUMERI (VERI) DELL'INDUSTRIA E LA SCENA ITALIANA
By
Alberto Belli
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Jaime D'Alessandro
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Sviluppo
Qualcosa non torna: avevo letto in giro, su rapporti vari di gente che ne sa, che il mercato dei videogiochi era una bomba, che non esisteva la crisi, che in Italia gli sviluppatori hanno aumentato di 20 e passa milioni di Euro il fatturato e che addirittura, nei prossimi 5 anni, ci sarebbero stati 1.500 assunti alla volta nelle software house nostrane. Avevo sentito poi, sempre ascoltando dichiarazioni di gente che ne sa o leggendo interviste varie di chi rappresenta l'industria, che qui da noi, finalmente, ci si cominciava ad allineare agli altri paesi europei e avevo sentito pure un sacco di altre belle cose.
Effettivamente, l'allineamento c'è: tutti in crisi, Inghilterra e Germania comprese, con un bel dato certificato da AESVI dopo la ricerca condotta con GFK (che però, in teoria, aveva legittimato il dato contrario poco prima, pare addirittura in Parlamento. In teoria.) Comunque, una volta ancora, facciamo il riassunto e poniamoci qualche domanda: il mercato dei videogiochi non conosce crisi? L'Italia diventerà finalmente una potenza, ora che abbiamo fatto il meeting con la Meloni? L'industria italiana assorbirà i tantissimi profili che le università "attive" procureranno a brevissimo? I famosi 1.500 presunti developer (Game Designer soprattutto), troveranno posto in uno dei tantissimi incredibili progetti di sviluppo in progress, ogni anno per i prossimi anni? Chi parla sempre di numeri, ha mai avuto a che fare in vita sua direttamente con i numeri di cui parla, in qualche modo? Le tantissime attività trasversali in progress collegate al mondo dei videogiochi, servono realmente a qualcosa? Qualcuno, ha capito che per tirare su la baracca qui, tocca fare una serie di strafottuti titoli fatti bene in grado di far sbavare americani e giapponesi e di smuovere denaro? E qualcuno ha capito che ora, realisticamente, non è possibile e non sarà possibile per i prossimi dieci secoli, continuando a partire sempre dalla fine e mai dall'inizio? Ma soprattutto: chi ha incastrato Carmen Sandiego? Me lo domando da quando ho 8 anni. Non posso più vivere con l'ansia.
Comunque, chiunque volesse leggere l'articolo completo dell'amico Jaime D'Alessandro che ha portato a questa (ennesima) riflessione, può collegarsi su Repubblica.it e dare una sbirciata alla home, senza sbattersi troppo nella ricerca.
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