Era un po' di tempo che volevo scrivere due righe, poi per una serie di motivi ho sempre lasciato il post in bozza e non ho mai finito. In queste uggiose giornate di pioggia però, complice una serie di situazioni già preventivate da un po' e un paio di inattese rotture di balle (oltre alla febbre intendo) ho deciso di buttar giù qualcosina, in barba, forse, anche alla scaramanzia che un po' mi aveva frenato. Di Leader, Black Bean e tutto il resto, ho sempre scritto tanto.
Anche troppo, probabilmente. Il mio difetto è pensare che dall'altra parte del monitor, esistano solo persone dotate di senno, mentre la realtà è che una pletora di coglioni senza cervello, spesso sono alla finestra solo per rompere le palle e per dare un senso alle loro inutili giornate. Il risultato è che sono finito spesso a flammare di cose che erano semplicemente dei fatti riportati su un diario. Un diario, per scelta, accessibile a tutti. Come un pirla, ho perso fin troppo tempo a combattere con fake di ritardati vari, per spiegare cose che, di fatto, spiegazione non necessitavano. Ho imparato che sui blog, su internet, quelli che parlano son quelli che hanno problemi in genere. Chi è sveglio e capisce, non spiattella i cazzi suoi in giro. Io comunque, verso i blog e i forum, c'ho proprio un'attrazione incontrollabile: se faccio una cosa, e parlo di lavoro, ho voglia di condividerla. Se vedo o leggo una minchiata, ho necessità di parlare. Tutto questo cappello che c'entrava? Una sega, ovviamente, ma mi aiuta a introdurre quella realtà che è diventata il mio day by day dallo scorso aprile. Quando lasciai Leader, l'idea di tornare al giornalismo mi intrigava, viste le possibilità, ma era già ben definito il fatto che avrei nuovamente voluto scavalcare la barricata e tornare a fare produzione, marketing, comunicazione. Quelle cose insomma che, ho capito, mi piacciono più di tutto il resto e so fare anche discretamente bene, risultati degli ultimi anni alla mano. Il percorso, come saprete, non si è delineato come previsto, ma poco conta. Quando ho cominciato a cercare, mi si sono profilate alcune soluzioni e ho dovuto scegliere. Ho rischiato di andare all'estero, in una realtà enorme, per lavorare su un gioco enorme. Ma non era il momento. So che forse me ne pentirò, ma poco importa. Il momento purtroppo, non era proprio quello giusto. Rimanevano due soluzioni e, in tutta onestà, ho scelto quella più comoda. Non comoda dal punto di vista lavorativo, intendiamoci. Comoda per la vita, dopo un lungo periodo di stress che sembrava non finire mai e una serie di bordelli siderali, tra privato e tutto il resto. L'altra opzione avrebbe portato gratifiche di diverso tipo ma con un impegno (fisico proprio) probabilmente diverso. Quindi sono felice. Forge 11 è una società giovane, creata da un italiano di rientro dopo una grande esperienza all'estero. Questo è stato il primo punto importante che mi ha fatto pensare. E' una realtà nata a tavolino, da chi si è occupato di management ad alto livello e ha visto fare management ad alto livello, in un contesto come quello UK, che è un filo differente dal nostro. Una realtà nata come studio, che ha beneficiato di un fondo pubblico per l'innovazione (via Politecnico) e ha messo sul piatto cospicui capitali privati per una serie di progetti che hanno portato ai videogiochi tramite uno studio attento e organizzato e non tramite l'improvvisazione che contraddistingue tante aziende tirate su a cazzo di cane (anche perchè c'è una bella differenza tra il seed funding e il finanziamento di una start-up, ma tanti admin rampanti, non sanno neanche di cosa si parla). Anyway, dopo una prima parte di cammino indirizzata allo sviluppo dei tool e in un certo senso vincolata, Forge 11 è cresciuta, ha inserito dentro diversi profili (tra cui il mio), allargando il suo business per andare verso una strada ancora più interessante rispetto a quella inizialmente preventivata. Ecco quindi, di fatto, una piccola etichetta di publishing che, a mio modo di vedere, ha tutte le carte in regola per fare bene, muovendosi come ha fatto finora: pianificando attentamente tutto, senza mai fare il passo più lungo della gamba.
Qual'e' lo stipendio di un programmatore in Forge11?
ReplyDeleteE che ne so io, mica sono in amministrazione. Allineati con quelli di Milestone, direi :)
ReplyDeleteQuindi non e' conveniente lavorare in forge11, confermi?
ReplyDeleteDetta così non ha senso Ale :)
ReplyDeleteSai benissimo che tuoi ex colleghi che c'hanno lavorato hanno avuto la loro convenienza. Lo stipendio e il contratto arrivano in base alle skill in un contesto sano e qui per fortuna funziona così :)
Senior e Junior non devono guadagnare la stessa cifra, l'esperienza si paga etc.
Secondo me oltre ad essere conveniente è pure divertente, cosa che non si può dire di tante altre realtà, oggi :)
Monopoli, quanto guadagnavi in Milestone, per curiosità? E quanto di più in UK?
ReplyDeleteSe posso
Informazione di servizio: siccome cominciano ad arrivare i soliti fake pure qui, essendo questo post "serio", per avere risposte (quelle che potrò dare, volentieri) necessito di presentazioni. Altrimenti, no way.
ReplyDeleteLe cazzate, lasciamole su altri topic al massimo ;)
buona fortuna per la nuova esperienza lavorativa
ReplyDeleteComunque Elda è bello vedere che nel tuo percorso lavorativo ti sei fatto così tanti amici anonimi...
ReplyDeleteSei indubbiamente un personaggio particolare :D
Su che giochi state lavorando?
ReplyDeleteXemnas
@grazie Maw :)
ReplyDelete@Xem: abbiamo lanciato i nostri primi due giochi iPhone, annunciato il terzo iPhone/iPad e annunceremo tante altre cose per Natale. Diciamo che il portfolio già firmato è bello vasto.
Poi altro ma ancora TBA ;)
@Totoch: non è che su internet si possono spiattellare i cazzi delle aziende e delle persone. Non oltre certi limiti quantomeno. Magari PM? :D
Un solo cenno al coglione che dice "che non voglio spiegare i cazzi dell'azienda proprio come..." (e ovviamente resta anonimo)
ReplyDeleteBrutto mentecatto, l'azienda non è la mia :)
Per qualsiasi domanda relativa al mio lavoro o di carattere generale, non ci sono problemi, of course.
Per il resto, come sopra. Per quel che riguarda i finanziamenti, essendo di dominio pubblico, ho scritto nel testo quello di cui sono informato: si trattava di un bando per l'innovazione e la ricerca istituito dal Politecnico, legato allo sviluppo di una tecnologia di rendering particolare (il famoso tool di cui parlavo).
Del resto non so una sega, io mi occupo di altro :)
E basta cazzate, rinnovo l'invito