Mi capita spesso di andare a pranzo fuori per degli appuntamenti a Roma ed essendo in zona (i nostri uffici sono a V.le Regina Margherita), mi capita altrettanto spesso di incontrare studenti con il libro aperto che parlano di questo o quello. La cosa agghiacciante, a mio modo di vedere, è che molti, la percentuale più grande, vivono in un buco spazio temporale e ignorano completamente quello che sta accadendo al mondo, a giudicare da ciò che sento. Fermo restando che tutti conoscono la quantità di merda in circolazione in ambito accademico (baronie, tangenti, lauree pagate, lauree vinte a furia di scapponci e tutto il resto), è sempre drammatico constatare quanto questi giovini siano completamente distaccati dalla realtà, quella che un domani li vedrà costretti a fare i conti con il mondo del lavoro. Quello che non c'è. C'è invece gente che pensa veramente di poter trovare un'occupazione studiando, oggi, filosofia. C'è gente che crede veramente che scienze della comunicazione, dia una formazione di qualche tipo. C'è persino gente che si dedica al giornalismo, senza mai sentir nominare la parola timone in tutto il corso di studio. Poi c'è la fetta ragionevole di questa torta: quelli con i piedi per terra che al termine di una conversazione al tavolo, chiudono i discorsi con i coetanei dicendo "fate il cazzo che volete, io appena finisco vado a New York". E magari passano pure per gli stronzi che scappano.
GIOVANI, ILLUSI E SPESSO IDIOTI: STUDIARE (CERTE COSE) OGGI
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Alberto Belli
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McDonald's
Mi capita spesso di andare a pranzo fuori per degli appuntamenti a Roma ed essendo in zona (i nostri uffici sono a V.le Regina Margherita), mi capita altrettanto spesso di incontrare studenti con il libro aperto che parlano di questo o quello. La cosa agghiacciante, a mio modo di vedere, è che molti, la percentuale più grande, vivono in un buco spazio temporale e ignorano completamente quello che sta accadendo al mondo, a giudicare da ciò che sento. Fermo restando che tutti conoscono la quantità di merda in circolazione in ambito accademico (baronie, tangenti, lauree pagate, lauree vinte a furia di scapponci e tutto il resto), è sempre drammatico constatare quanto questi giovini siano completamente distaccati dalla realtà, quella che un domani li vedrà costretti a fare i conti con il mondo del lavoro. Quello che non c'è. C'è invece gente che pensa veramente di poter trovare un'occupazione studiando, oggi, filosofia. C'è gente che crede veramente che scienze della comunicazione, dia una formazione di qualche tipo. C'è persino gente che si dedica al giornalismo, senza mai sentir nominare la parola timone in tutto il corso di studio. Poi c'è la fetta ragionevole di questa torta: quelli con i piedi per terra che al termine di una conversazione al tavolo, chiudono i discorsi con i coetanei dicendo "fate il cazzo che volete, io appena finisco vado a New York". E magari passano pure per gli stronzi che scappano.
***FLAME WARNING***
ReplyDeleteEffettivamente non potendo leggere il tono di un post, "IDIOTI" nel titolo suona male e non è quello che intendevo. Ma "SCIOCCHI" faceva troppo signore degli anelli
ReplyDeleteFASCISTA! (ci sta sempre)
ReplyDeleteSinceramente: al di fuori del professore, a che ti serve una laurea in filosofia? Ma soprattutto, ha senso l'esistenza di una laurea in filosofia? Ha senso l'esistenza di scienze della comunicazione?
ReplyDeleteUn po' se la vanno a cercare, dai.
Sono calabrese, sono fuori sede, sono uno studente di SdC. Purtroppo devo sposare la tesi esposta in questo topic soprattutto quando si parla di coetanei con le idee poco chiare. Sarà che la mia condizione famigliare, mi impone di averle chiare per forza, non faccio il mantenuto e non sono a fare aperitivi (come i miei conterranei) tutto il giorno. Ovviamente di giorno faccio anche un paio di lavori umilianti per non farmi mancare niente. Sono un idiota? Si, ma diverso dagli altri. Almeno alla fine ci sono arrivato al punto ed essendo quasi alla fine del percorso, devo per forza arrivare al traguardo. Il mio consiglio come dici tu è: scappate, pure prima della laurea. Anzi, se potete farlo, prendetela direttamente all'estero
ReplyDeleteDomenico
Lo studio serve ad accrescere se stessi in primis. Il tuo post sembra voler dire che studiare non ha senso in genere. Oggi non credo esistano più facoltà in grado di darti la sicurezza di un lavoro. Il problema non è degli studi è sistemico. Siamo troppi e siamo tutti formati. Non c'è posto per tutti. Questo non vuol dire che da ora in poi dobbiamo essere tutti degli ignoranti senza percorso di studi. Ogni facoltà ha i suoi pro e contro. Te lo dice uno che ha fatto il DAMS. La laurea non mi ha mai aiutato direttamente in quello che ho fatto, ma mi ha dato molto a livello culturale. Lo studio ripeto è un accrescimento. Il falso mito del fatto che servisse a prendere un lavoro era il sogno/credenza dei nostri genitori (soprattutto quelli che non avevano potuto studiare).
ReplyDeleteAndiamo tutti a studiare gheimdesin dal nuovo Carmack!
ReplyDeleteTi ha pure cancellato i commenti HAHAAH
Giacomo, che lo studio serva, è fuori discussione. Ma lo studio lo devi impostare, a mio modo di vedere, su una serie di elementi di base
ReplyDeleteCosa pensi di voler combinare nella vita? Cosa ti interessa? Per cosa sei portato?
A quel punto la domandina è: come arrivo al risultato?
E' un processo logico che molti saltano a piedi pari dando cose per scontate e pensando "poi si aggiusta" "poi vedo". Non è così.
Tu hai fatto il DAMS, per quale motivo? Cosa ti ha dato il DAMS che non avresti potuto trovare "in altro modo"? Chiedo eh
Che poi tutte le facoltà abbiano dei problemi, ok. Che pure chi fa medicina sia nella merda oggi, ok. Ma ci starà sicuramente meno di uno che esce con in mano la laurea in filosofia (non che io abbia nulla di particolare contro la filosofia è, ma è la prima materia inutile che mi viene in mente. Inutile applicata al mondo del lavoro, intendo)
Il problema è principalmente nella nostra cecità. Tu dici che la filosofia è la prima materia che ti viene in mente che non abbia senso. Questo è il primo errore. La filosofia, come si insegna in Italia è una materia inutile. In altri paesi ci sono filosofi che lavorano nel marketing, o nella fisica quantistica. Il problema, e forse su questo potrebbe essere centrata la discussione, è un aggiornamento della nostra formazione universitaria. Io sono sempre stato appassionato di cinema e volevo semplicemente saperne di più. Peraltro lo consiglierei a molti, visto che la nostra società è sempre di più incentrata sull'immagine e sulla sua manipolazione (anche per fini poco etici). Mi è servito avere un approccio allo studio umanistico, per scrivere, imparare a cercare e collegare materie diverse. Mi ha aiutato nel lavoro? Non per colpa sua. Se mi pagano dieci euro ad articolo me la devo prendere con la mia facoltà?
ReplyDeleteStudio scienze politiche. Sono idiota?
ReplyDeleteGiacomo va che il senso è esattamente quello che dici tu eh, per come la metti giù tu. Ma vedo/sento anche gente che si incazza PRIMA di cominciare a fare un percorso che SPESSO è blastato già in partenza. Come ti dicevo, la questione è: ce l'ho con la filosofia? No. Ce l'ho con chi, a certe condizioni, si lamenta di aver buttato tempo quando sapeva benissimo che c'era già il forte rischio in principio e che persino professioni molto più specializzate, sono in merda. E il mondo, a mio modo di vedere, avrà sempre più bisogno di medici e ingegneri che di filosofi o giornalisti (e io sono un giornalista eh)
ReplyDeleteSullo scrivere nello specifico poi, ho una posizione ben definita che trovi qui sul blog. 10€ ad articolo sono colpa di tante questioni ma, in primis, di chi si presta a scrivere per quella cifra, nonosntate l'attenuante internet che ha sputtanato tutti gli equilibri
@elisabetta: secondo Sgarbi, si. Secondo me, abbastanza
ReplyDeletePer come si studia in Italia la laurea serve solo se vuoi fare il professore/ricercatore(e in Italia voler fare una delle due non è una scelta felice) O se vuoi accedere a lavori che richiedono enormi conoscenze non ottenibili autonomamente(tipo il medico...anzi forse solo lui).
ReplyDeleteIl meme è SENSAZIONALE. Sono riverso a terra dalle risate da 34 minuti. E studio sdc quindi non avrei un cazzo da ridere!
ReplyDeletePasserò per idiota, ma centinaia di anni fa uno dei popoli più progrediti della storia mangiava pane e filosofia. Ed è facile dire: "oh, viviamo nel presente, mica nell'Antica Grecia". Verissimo. Ma è anche vero che preferisco qualcuno che studia filosofia, che cento spocchiosetti del cazzo che si credono chissà chi solo perché hanno il conto in banca bello grosso o vivono in uno stato straniero.
ReplyDeleteBisogna solo cominciare a capire per cosa si vive. Se per compiacere un modus vivendi che ci vuole tutti CEO o per fare ciò che vogliamo veramente. Poi è chiaro: con la vita bisogna scendere a patti...ma cristo...tutti dottori e tutti ingegneri e il mondo dove sta ugualmente andando? In Italia, oggi come oggi, servono proprio più filosofi e politici nel vero senso del termine.
Poi vabbè...c'è anche chi gode nel pensare a restare e cambiare nel suo piccolo le cose giorno per giorno. Che possono essere appellati coglioni, invece che "stronzi che scappano". Alla fine conta solo se riesci o meno a guardarti allo specchio. Non se sei CEO di stocazzo.
Parere personale ovviamente. Apprezzo comunque il tuo punto di vista che per molti versi centra perfettamente il punto, ma via...definire la filosofia e un corso di laurea in filosofia inutile, significa cominciare a perdere di vista ciò che ci rende veramente esseri umani.
Tutto questo, ovviamente, con immutata stima e rispetto caro Eldacar.
il problema delle società fallimentari come la nostra infatti è il non aggiornarsi. all'estero ci sono filosofi che lavorano nel marketing o in 200 altri settori, come diceva Giacomo. qui, al massimo, finiscono a fare i disoccupati o i professori in un mondo che, comunque, viaggia su altre frequenze. Perchè ormai è il mondo il terreno di confronto, ma spesso molti se ne dimenticano. Anche perchè poi, pure tutti dottori e tutti ingegneri a certe condizioni, non vuol dire un cazzo se ci pensi bene. Poi oh, l'unica considerazione personale a margine è che comunque, io, preferirei sempre tutti dottori e ingegneri perchè si può filosofeggiare anche in modo autonomo. invece i palazzi da autodidatta col cazzo che li tiri su
ReplyDeleteD'accordissimo sulla necessità di aggiornarsi e di pensare, sopratutto, a una riforma nel nostro sistema scolastico e universitario quasi in toto.
ReplyDeleteMeno d'accordo sulla seconda considerazione. Anche l'essere umano è un palazzo che necessita di ristrutturazioni e rifondazioni. Senza un po' di filosofia, di arte e di antropologia, si perdono i riferimenti. Possiamo costruire palazzi, ma finiremmo per cementificare tutto il globo asfissiandolo, senza considerare la nostra posizione nei confronti della natura e dei nostri simili. E guarda caso è proprio ciò che la società dei numeri e dell'industria sta facendo.
Ma questa è solo la mia considerazione personale.
Lo immaginavo. Dovevo fare la velina
ReplyDeleteMancanza di tatto e' dire poco. E tu saresti un giornalista? Ma ti sembra il modo di presentare un argomento così delicato?
ReplyDeleteFrancesca, perdonami, ma:
ReplyDelete.esattamente tu che ne sai di come 'si presenta' un argomento'
.ti pare di aver fatto click su 'corrieredellasera.it'? No. Sai perché? Perché e' il mio blog e seguo una linea giusto in filo diversa
.cosa studi, visto che ti sei risentita?
leggevo addirittura, tempo fa, che in Norvegia ci deve essere PER LEGGE almeno un filosofo per presidio ospedaliero, e che questi ha il compito di prendere determinate decisioni che ricadono nel campo dell'etica, come ad esempio assumersi o meno (come presidio ospedaliero) la responsabilità di effettuare un dato intervento chirurgico con particolari rischi. questo per far capire che l'assunto base, e si è detto sopra, è che siamo noi a essere dietro come le palle del cane. io pongo la questione in una luce diversa, se posso permettermi; il problema principale sta tante volte nella mancanza di orientameno, a 19 anni spesso sei un imberbe giovinetto all'ammasso che non sa non dico rispondere a, ma neanche porsi le domande fondamentali che sono alla base di una scelta accademica. tante volte quel che ti frega è quello, vuoi perchè devi ancora crescere, vuoi perchè la tua personalità deve ancora venir fuori ma tante volte fai la scelta più facile o comunque quella che ti sembra più possibile. è stato il mio caso, quando mi sono ritrovato sfaccendato e laureato mi sono preso le mie responsabilità facendo di tutto, dal traduttore a nero all'operaio, dal barista al responsabile in una sala slot. devo biasimare me stesso? si, senza dubbio, ma non posso negare che un migliore orientamento mi avrebbe aiutato a non fare una scelta che, volente o nolente, sta condizionando e ha condizionato in modo negativissimo la mia vita.
ReplyDeleteDarkLink
IL filosofo nell'ospedale e' loool
ReplyDeleteStudio giornalismo e questo modo di scrivere non e' giornalismo. Il Corriere non mi offende
ReplyDeleteEcco, studi, appunto. Pensa io ho cominciato a fare il giornalista quando ho smesso di studiare giornalismo invece. In una redazione. Pagato! Se qui ti senti offesa e non capisci il senso delle cose che leggi (magari te lo insegnano poi) cambia aria no? ;)
ReplyDeleteTotalmente d'accordo con Alberto e con chi suggeriva di prendere la laurea direttamente all'estero.
ReplyDeleteIo intanto sto per andarmene in Svizzera a lavorare, poi "sarà quel che sarà". Voglio viaggiare e vivere in tanti posti diversi, andarsene in giro per il mondo vale molto più di un'istruzione universitaria, per certi versi. A me è sempre piaciuto rivolgere il mio sguardo un po' più in là del Bel(?)paese, l'Italia è solo un orticello (che non produce più frutti).
E non sono certo un figlio di papà, anzi. La mia famiglia ha sempre avuto pochissimi soldi e so già che dovrò spaccarmi il culo per realizzare i miei progetti. Ma preferisco di gran lunga questo stile di vita a quello di molti miei coetanei che restano in Italia e studiacchiano materie inutili facendosi mantenere dai genitori fino a 30 anni, senza avere la più pallida idea di quel che faranno poi con la loro laurea.
Non mi stupisce che molti si sentano offesi dalle parole di Elda, ma la verità è sempre un boccone amaro da mandar giù. "Never underestimate the power of denial" (cit. American Beauty)
Davide
La Svizzera: non tornerai mai più indietro. Da quando sono tornato a Roma non passa giorno senza rimpiangerla. A gennaio torno. Dove vai di bello?
ReplyDeleteZurigo ;)
ReplyDeleteCapirai...già in Ticino si sta bene, Zurigo non incroci neanche un italiano se ti dice culo. E poi il lavoro più sfigato e' 4000 CHF/mese
ReplyDeleteGG
Un altro figlio di papà... giornalista...
ReplyDeleteUn altro genio. Mio padre fa l'assicuratore, mia madre lavorava nel bar di famiglia e io giocavo a calcio. Il giornalismo e' arrivato per caso. Anzi no, e' passato un treno e sono stato bravo a prenderlo? E' una colpa?
ReplyDeleteDipende sempre da come uno si muove. Poi ci sono mestieri che si possono fare con una Laurea e altri che magari si trovano per "culo" ma fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato in primis. Poi che in Italia non ci sia la mentalità del lavoro è assolutamente vero e non ci piove ma conosco tanti figli di amici (il mio ancora studia e lavora per pagarsi gli studi) che usciti dall'università (anche scienze della comunicazione) hanno saputo muoversi e oggni lavorano a tempo indeterminato. Bisogna sapersi gestire, mandare curriculum come se piovesse, farsi vedere scattanti e il lavoro si trova. Poi anche andare fuori all'estero non è male ma anche li ci vuole sempre la botta del volerlo fare davvero...non è che chi viaggia fuori dall'Italia il giorno dopo trova lavoro.
ReplyDeleteMichele
Se dici questo però ti bollano stronzo. "Non è vero, il lavoro non c'è" "Favolette" "Sono stati fortunati". E tutte quelle menate lì. Io sono convinto che di soldi ce ne siano un pacco in giro. Ma bisogna saperli chiedere
ReplyDeleteIo ho fatto un ragionamento simile quando ho scelto la mia facoltà. Ero indeciso tra Filosofia, Lettere, Storia e Giurisprudenza. Avessi ascoltato le mie aspirazioni, sarei finito in una delle prime tre. Però ho anche pensato che forse Giuri mi metteva in mano un pezzo di carta un filo più utile degli altri tre. e cinque anni dopo non mi lamento della scelta
ReplyDelete"Se dici questo però ti bollano stronzo. "Non è vero, il lavoro non c'è" "Favolette" "Sono stati fortunati". E tutte quelle menate lì. Io sono convinto che di soldi ce ne siano un pacco in giro. Ma bisogna saperli chiedere"
ReplyDeleteSi ma la gente che bolla di solito è anche quella che non si sbatte o che si è arresa in primis per via di una mentalità, quella italiana, pezzente come non mai. Mio figlio per reggersi con le sue gambe fa due lavori (pizzaiolo e barista) e non ha quasi mai avuto problemi a trovarne uno perchè è un ragazzo che non schiva i vari lavori: se deve fare il pizzaiolo adesso per poi fare l'avvocato fra 5 anni, si rimbocca le maniche e lavora e anche sodo - ma li ci vuole educazione in primis che tanto i nostri giovani sono tutti vizziati poco da girarci intorno. Quelli che bollano sono bravi a non fare un cazzo, diciamoci la verità.
Ai miei tempi si lavorava dagli 11 anni in su anche se si andava a scuola. Oggi un 40enne vive con i genitori e si inventa una scusa dietro l'altra che non c'è lavoro eppure anche a zappare la terra, pagano bene. Insomma, chi vuole capire, capisca.
Michele
Infatti hai riassunto tutto in un paio di concetti FONDAMENTALI
ReplyDelete- EDUCAZIONE
- CAPACITA'/INCAPACITA'
Tanti giovani, non hanno voglia di fare una minchia, questo è il problema. E non farebbero una minchia pure senza crisi
Ciao Alberto
ReplyDeleteda un po seguo il tuo blog (ci sono arrivato tramite link vari sui forum di tgm e gmc) e lo trovo molto interessante, complimenti anche per la schiettezza con la quale manifesti i tuoi punti di vista ed opinioni.
per quanto concerne il post (che ha scatenato una piccola polemica), concordo sul fatto che, qualora si scelga un percorso di studi con sbochi molto ristretti e poca domanda sul mondo del lavoro, bisogna esserne consapevoli e pronti a integrarlo o a spostarsi.
E concordo anche sul fatto che non bisogna per forza laurearsi per lavorare: esistono tanti mestieri nobile e remunerativi, maconsiderati di serie b.
Un saluto
Attilio
ps: ome ti trovi on l'Iphone?
Considerare certi mestieri di serie B è un'altra cagata tutta italiota. Un idraulico bravo, guadagna più di un manager. Un idraulico che guadagna più di un manager, se è pure con l'occhio lungo, può diventare un imprenditore che fa lavorare altri idraulici bravi. Ma, oh, l'idraulico! Sorrido ancora pensando che un commesso di un negozio di animali a Lugano, guadagna come 3/4 dei dirigenti d'azienda che conosco, ma quella è la Svizzera
ReplyDeleteCon l'iPhone come mi trovo? Male, infatti non lo uso più da 1 anno e passa, ho un Galaxy Nexus con Android e GG. Però l'iPad (che è un'altra roba) merita e nel caso preferisco la combo così che al contrario (tablet android + iPhone)
a proposito di Svizzera, io sono un pò spaventato dalla barriera linguistica, ma mi piacerebbe andare a vivere a Lucerna o a Zurigo. dici che, per quel che ne sai, con l'Inglese te la cavi? almeno per i primi mesi/anno, finchè non inciarmi come si deve col tedesco
ReplyDeleteDarkLink
Va che mica vai a vivere a (postoqualsiasiinitalia) eh. Il più stronzo in Svizzera parla perfettamente 3 lingue, con l'inglese vai tranquillissimo in ogni dove e in tutti i posti (e in tutti i laghi cit.). Tra l'altro se devi scegliere tra Lucerna e Zurigo, la prima tutta la vita: è il posto più bello dell'universo, più o meno
ReplyDeleteio parlo perfettamente l'inglese e lo spagnolo (in realtà sono un pò arrugginito con lo spagnolo perchè lo parlo in pochissime occasioni ormai, ma la lingua se la sai non la dimentichi) e me la cavo col francese, Lucerna se non erro è svizzera tedesca perciò temevo in quel senso.diciamo poi che non amo le città eccessivamente grandi e caotiche, quindi Lucerna sarebbe perfetta stando a quel che leggo. sto cercando di aprirmi un bar qui, ma se tutto va a puttane non mi resta che emigrare...nel caso in cui fosse, mi cercherò un posto da lavapiatti a Lucerna XD
ReplyDeleteDarkLink
Con lo spagnolo non so come stanno messi ma nella Svizzera tedesca, tutti parlano inglese e francese. In quella francese, tutti parlano inglese o tedesco. L'italiano se lo cagano solo in Ticino :D
ReplyDeleteLucerna è il posto dove mi trasferirei domani (e dove proverò a trasferirmi a gennaio). E' una città universitaria, piena di giovani, bellissima, pulitissima, tedeschissima. Con un lago che pare la Sardegna e un pacco di cose da fare (in città e fuori). Zurigo è più industriale, fermo restando che la natura è a 3 minuti di bicicletta in ogni dove :D
Sì, tante belle cose, ma tutte quelle persone che hanno sempre ben chiaro cosa fare nella loro vita, oltre a suscitare la mia ammirazione sia chiaro, mi hanno sempre annoiato a morte...
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