Avrei voluto postare qualcosa prima della conclusione di un incasinatissimo 2013 ma va bene così ed eccomi qui a raccontarvi cosa di bello (e di brutto) c'ha dato l'anno appena concluso videoludicamente parlando. Naturalmente negli anni, ho parlato di giochi giocati e non di cose lette in giro, mettendo dentro tanta roba anche poco mainstream e aumentando, ogni volta, anche le categorie dando spazio, per esempio, a giochi fin troppo trascurati dalla specializzata ma per cui, per fortuna, tanta gente ancora (mi) ringrazia. Anyway, eccoci al momento topico. Aggiunte per voi tre nuove categorie: Gioco più Atteso del 2014, Miglior gioco italiano (che cominciamo ad essere tanti qui) e Miglior MMO che aveva senso tenere in una categoria ad hoc. Enjoy:
Sorpresa dell'anno: State of Decay
Uno dei pochi giochi (saranno una dozzina in tutto in 30 anni) che ho finito per due volte e che non mi stanco mai di giocare. The Walking Dead sostanzialmente, senza la licenza. Strategia, azione, GdR, free roaming: non manca niente, solo più soldi per fare una versione uber di un prodotto con qualche pecca a livello tecnico ma che potrebbe essere definitivo in versione next-gen
Delusione dell'anno: The Last of Us
Perchè poteva essere veramente definitivo mentre invece, per delle banalità, diventa il più grande rimpianto dell'anno. Un capolavoro incredibile per regia, trama, colpi di scena e cambi di ritmo che si perde poi nel giocato, a causa di una IA veramente ripugnante che distrugge il pathos nelle sezioni stealth, quando fai di tutto per renderti invisibile, mentre i tuoi compagni di viaggio passano davanti al nemico come fossero invisibili o ci si ritrova in sparatorie tipo Una pallottola spuntata. Che però almeno Leslie Nielsen voleva far ridere. C'è pure chi lo ha giudicato GOTY. Certe cose fanno pensare
Miglior gioco che nessuno ha giocato: Brothers: A Tale of Two Sons
Una perlina anche se definire indipendente Starbreeze fa sempre molto ridere. Poche ore, prezzo basso, sistema di controllo intelligente, una bella trama e tanti spunti. Compratelo.
Menzione d'onore: Splinter Cell: Blacklist
Perchè rinfrescare un franchise si può e siccome avevo tanta paura, mi ha fatto piacere ritrovare Sam Fisher in forma. Io che di Sam sono stato uno dei più grossi sponsor in epoca Game Republic, XBM e compagnia, quando nessuno sapeva chi fosse. Bello.
Epic Fail 2013: Beyond: Two Souls
Perchè in confronto Heavy Rain era un prodotto adrenalinico. Cage sarà pure passato per visionario ma è la seconda volta che gli do fiducia e la seconda volta che mi delude. In realtà HR mi era anche piaciuto ma odiavo il concetto alla base che si faceva passare, ossia quello del rivoluzionario modo di intendere il medium videogioco. Così rivoluzionario che Dragon's Lair nel 1984 proponeva le stesse dinamiche. Riprese da Beyond, ovviamente. Che ha pure altri problemi. Tipo che è noioso.
Celodurismo Award: Ryse: Sons of Rome
Era abbastanza scontato. E non tanto perchè si tratta di next-gen quindi, per ovvi motivi, di un salto in avanti a livello grafico scontato. Quanto perchè il titolo Microsoft è avanti a tutte le altre produzioni One e PlayStation 4 da quel punto di vista, lasciando intravedere realmente un pezzetto di futuro lato tech. E poi oh, il gioco è divertente alla fine, mica come dicono in tanti.
Miglior MMO: Neverwinter
Gioco più atteso 2014: Game of Thrones
Perchè se riescono a tirare fuori una roba come The Walking Dead, partendo da spunti ridicoli tipo scappa dagli zombie, con l'universo di Martin possono fare l'avventura definitiva e io sbavo già al pensiero.
Miglior gioco mobile: Mini Warriors
Una specie di droga targata Triniti Interactive: fatti un esercito, recluta eroi, livella, gioca. Più facile da scaricare che da spiegare. Tanto è free, fate un click qui.
Miglior gioco italiano: Joe Dever's Lone Wolf
La produzione è vera, grande, ben fatta. Il gioco merita e naturalmente come ho già detto zilioni di volte mi prendo la mia (grande) parte di merito per aver visto lungo e portato in casa una licenza così interessante, viva, vendibile. Vediamo che succede con i prossimi capitoli e con il marchio. Nel mentre, felicità.
Ha spento la sua prima candelina e nonostante non possa competere (come nessuno del resto) con il solito Multiplayer, mi piace l'idea di premiare un team che raccoglie amici, ex colleghi ed ex concorrenti dei bei tempi, sotto un'etichetta così prestigiosa. Professionisti. Tutto a questo indirizzo.
Ha spento la sua prima candelina e nonostante non possa competere (come nessuno del resto) con il solito Multiplayer, mi piace l'idea di premiare un team che raccoglie amici, ex colleghi ed ex concorrenti dei bei tempi, sotto un'etichetta così prestigiosa. Professionisti. Tutto a questo indirizzo.
Nel 2013 l'ho letto tanto e bene. Fa solamente PC ma è veramente una gran figata e il riconoscimento ci stava. Anche qui, tanti amici. Leggete qui.
Riesumata da quel testone di Pennacchini che ha montato su un bel team e ha portato in edicola una rivista che è più un house organ Sony che un magazine per la gente, ma è fatta bene e scritta meglio. E ovviamente quando è così, anche le vendite potrebbero tornare decorose dopo l'abbandono della vecchia versione. Forse dovrei anche riuscire a tornare a bordo, vediamo cosa succede. Certo fa ridere pensare a quanto tempo sia passato dalla redazione e da quando della rivista ero Senior Editor, dopo la lunga parentesi su XBM come Editor in Chief. Un salto importante su quella che era l'ammiraglia di Play Press e che poi qualche tempo dopo, per una serie di motivi, mi avrebbe portato in Leader.
Nell'anno in cui ho rispolverato il PC e le letture dedicate. Sempre ben fatta, da secoli. E poi le altre sono diventate un po' una tristezza, diciamocelo.
Forse quello che è cresciuto di più nel 2013 numeri alla mano. L'idea di fare cose al femminile, specialmente nel mondo del gaming e della tecnologia è una roba vecchia che è stata proposta zilioni di volte in sedi dove evidentemente non è mai stata recepita. Poi è arrivato Bigodino, del solito Pucci, che resta però un contenitore piuttosto orizzontale di contenuti mentre GP è prettamente dedicato al gaming e la cosa ha ovviamente aiutato il posizionamento del tutto. Mettiamoci poi che chi scrive, incredibilmente, è pure abbastanza sul pezzo e il cerchio si chiude. Ovviamente il resto lo fa il fatto che si tratti di donne, Fjona su tutte che è indubbiamente una bella figliola. In un mondo dove le tette sono apprezzate x15 rispetto agli altri, la crescita era una logica conseguenza del planning. Essendoci pure qualità, bingo.
Gioco dell'anno: Gone Home
Perchè GTA V sarebbe stato troppo facile e con i fantastilioni di miliardi, son buoni tutti a fare un super more of the same del more of the same (per quanto sia un capolavoro epico). Gone Home invece (che se non fosse stato così bello sarebbe stato al posto di Brothers nell'apposita categoria qui sotto) è una perlina che a mio avviso si eleva su tutto il resto e fa ben sperare relativamente al mondo dei videogiochi tutto, con idee interessanti e cura dei dettagli che ancora, a volte, valgono più di ogni altra cosa. Anche se a rischio noia per molti. Me compreso. Ma i meriti sono indiscutibili.
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