Partiamo da qui: quella che può sembrare una stronzata dal punto di vista del planning verso i lettori lo è sicuramente, verso gli inserzionisti no. Nelle due uscite previste, ci sarà un pieno di pubblicità per ripagare costi di produzione e marginare un pochino, dando per scontato il fatto che nessuno si preoccuperà di comprare la rivista in edicola. Da qui, la seconda considerazione: finchè la logica di chi gestisce una label così sarà preoccuparsi di fare cose per le concessionarie e non per l'utente finale, le chiusure saranno cicliche. Semplicemente se ti leggono, i tuoi spazi valgono e quindi puoi venderli. Oggi funziona che vendi un nome, non ti legge nessuno, chiudi dopo un po'. Ma è un ragionamento troppo facile per dei commerciali ancorati a modelli di business ridicoli. Infatti altrove, Wired vende (che poi l'Italia sia il posto magnifico in cui nessuno legge un cazzo, è un altro paio di maniche). Personalmente mi dispiace un casino per molte persone, pur non sapendo poi de facto se si tratti delle possibili epurate oppure no. Wired è stata una piacevole collaborazione portata avanti dopo l'uscita da Reply fino all'inizio dell'avventura di Storm in a Teacup. Un'avventura che mi ha portato a scrivere un casino di articoli (circa un centinaio) e a farmi un CES, una GDC e un E3 da inviato mentre prendevo la mira relativamente alle cose da fare dopo il rientro a Roma. In bocca al lupo a tutti. comunque.
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Partiamo da qui: quella che può sembrare una stronzata dal punto di vista del planning verso i lettori lo è sicuramente, verso gli inserzionisti no. Nelle due uscite previste, ci sarà un pieno di pubblicità per ripagare costi di produzione e marginare un pochino, dando per scontato il fatto che nessuno si preoccuperà di comprare la rivista in edicola. Da qui, la seconda considerazione: finchè la logica di chi gestisce una label così sarà preoccuparsi di fare cose per le concessionarie e non per l'utente finale, le chiusure saranno cicliche. Semplicemente se ti leggono, i tuoi spazi valgono e quindi puoi venderli. Oggi funziona che vendi un nome, non ti legge nessuno, chiudi dopo un po'. Ma è un ragionamento troppo facile per dei commerciali ancorati a modelli di business ridicoli. Infatti altrove, Wired vende (che poi l'Italia sia il posto magnifico in cui nessuno legge un cazzo, è un altro paio di maniche). Personalmente mi dispiace un casino per molte persone, pur non sapendo poi de facto se si tratti delle possibili epurate oppure no. Wired è stata una piacevole collaborazione portata avanti dopo l'uscita da Reply fino all'inizio dell'avventura di Storm in a Teacup. Un'avventura che mi ha portato a scrivere un casino di articoli (circa un centinaio) e a farmi un CES, una GDC e un E3 da inviato mentre prendevo la mira relativamente alle cose da fare dopo il rientro a Roma. In bocca al lupo a tutti. comunque.
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