Correva l'anno 1985 e in sala giochi uno dei cabinati più gettonati era quello di Gauntlet, un arcade cooperativo targato Atari che cavalcava l'onda del successo di Dungeons & Dragons e la fame di videogiochi dei nerd di tutto il mondo. Formula semplicissima: un mago, un barbaro, un elfo, una valchiria con differenti skill, ondate di mostri di ogni tipo, generati da un artefatto che spamma all'infinito, soldi da raccogliere in giro per dungeon pieni di pericoli. Era l'anno 1985, si diceva.
Nel 2014 non c'è più Atari ma il dinamico duo Arrowhead (quelli del magnifico Magicka) e Warner Bros. che insieme hanno riportato su Steam uno dei marchi storici dell'industria. Si tratta dunque di un remake nudo e crudo che traduce in chiave moderna lo stesso identico gameplay di 30 anni fa, con un risultato che si potrebbe definire eccellente per certi punti di vista o terrificante per altri. Eccellente perchè Gauntlet, nel complesso, è divertente da giocare e fantastico da guardare. Terrificante perchè Gauntlet, nel complesso, è diverntete da giocare ma fottutamente ripetitivo e fantastico da guardare ma fottutamente poco vario, anche a livello cosmetico. Di nuovo: nell'insieme il giudizio resta terribilmente soggettivo, perchè giocato con gli amici (come in questo caso), si parla del tipico gioco da pausa pranzo in studio che non annoia mai. Di sicuro non si tratta del gioco per cui si corre a casa dopo il lavoro con la bava alla bocca per sapere come va a finire. Dal punto di vista dell'azione, si parla di tirare mazzate come non ci fosse un domani, con i vari personaggi dotati di un attacco veloce, uno pesante, una special peculiare differente per ognuno.
VOTO 6/10
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