La gallina dalle uova d'oro, Blizzard, ha finalmente rilasciato il secondo capitolo della nuova trilogia dedicata all'universo di StarCraft e si parla da subito, ovviamente, di successo planetario (l'ennesimo). Dopo un'attesa lunga oltre 10 anni, a luglio del 2010 l'uscita di Wings of Liberty ha segnato un nuovo punto di svolta nel mondo gaming PC: oltre 3 milioni di pezzi venduti nel solo primo mese di vendita, record di ogni tipo frantumati e una delle più grosse community di videogiocatori in fermento.
A dir la verità, nonostante l'unanimità di giudizio a livello di critica, StarCraft II è stato criticato da più di qualcuno, considerando gli elementi posti sul piatto da uno dei più grossi developer del mondo. Parliamo infatti di un prodotto che non ha rivoluzionato in nessun modo un gameplay datato 1998: una scelta ovvia, proprio in funzione della community di cui sopra, della questione e-sport e delle richieste dei più fedeli fanboy, ma comunque contestabile. Nessun altro studio al mondo infatti, avrebbe potuto permettersi un passo del genere, senza venire distrutta dal giudizio di pubblico e addetti ai lavori (come è successo con Diablo III, del resto). In questo senso Heart of the Swarm non si discosta dal più recente predecessore e nemmeno dai suoi celebri antenati. Le caratteristiche principali che hanno fatto la fortuna di questo RTS, sono riproposte al massimo dell'efficacia nella nuova campagna single-player (una dozzina di ore in tutto), arricchita dall'introduzione di nuove unità e strutture utilizzabili anche in multiplayer. 21 le missioni disponibili, oltre a 6 extra di poco conto utili più come tutorial che altro oltre che come approfondimento dell'intricato plot che riprende esattamente dove Wings of Liberty era terminato: Jim Raynor e Kerrigan contro il resto dell'universo (Arcturus Mensgk, i Protoss, i Terran e pure qualche Zerg poco sportivo).
A dir la verità, nonostante l'unanimità di giudizio a livello di critica, StarCraft II è stato criticato da più di qualcuno, considerando gli elementi posti sul piatto da uno dei più grossi developer del mondo. Parliamo infatti di un prodotto che non ha rivoluzionato in nessun modo un gameplay datato 1998: una scelta ovvia, proprio in funzione della community di cui sopra, della questione e-sport e delle richieste dei più fedeli fanboy, ma comunque contestabile. Nessun altro studio al mondo infatti, avrebbe potuto permettersi un passo del genere, senza venire distrutta dal giudizio di pubblico e addetti ai lavori (come è successo con Diablo III, del resto). In questo senso Heart of the Swarm non si discosta dal più recente predecessore e nemmeno dai suoi celebri antenati. Le caratteristiche principali che hanno fatto la fortuna di questo RTS, sono riproposte al massimo dell'efficacia nella nuova campagna single-player (una dozzina di ore in tutto), arricchita dall'introduzione di nuove unità e strutture utilizzabili anche in multiplayer. 21 le missioni disponibili, oltre a 6 extra di poco conto utili più come tutorial che altro oltre che come approfondimento dell'intricato plot che riprende esattamente dove Wings of Liberty era terminato: Jim Raynor e Kerrigan contro il resto dell'universo (Arcturus Mensgk, i Protoss, i Terran e pure qualche Zerg poco sportivo).
La ricetta vincente resta quindi invariata, dovendo costruire armate per attaccare il nemico o difendersi dai rush avversari: recluta, accumula risorse, combatti, uccidi, ripeti. Qualche twist creativo non manca, con la possibilità di cimentarsi in veri e propri boss fight in più di un'occasione. L'utilizzo di Kerrigan è divertente, ma a lungo andare pericolosamente tendente al semplificare il tutto: livellando, la simpatica creatura potrà praticamente distruggere tutto e tutti (anche a livello Hard), con i suoi incredibili poteri speciali. In generale, ogni incarico sarà comunque guidato passo passo lasciando pochi margine di errore anche ai giocatori meno esperti. Discorso a parte merita l'opzione online, fiore all'occhiello di StarCraft dalla notte dei tempi, con scenari competitivi di ogni genere e un editor di mappe incluso nel pacchetto rivolto ai modder che nel tempo hanno contribuito a creare contenuti aggiuntivi di ogni tipo disponibili gratuitamente. Un more of the same di qualità, destinato a lasciare il segno come di consueto. Nel bene e nel male.
VOTO 7/10
(da Wired)
No comments:
Post a Comment
Questo form è per dire la tua. Ricordati di registrarti con il tuo account Twitter/Google con un bel click sul colonnino a destra "Unisciti al sito". Pensa che è gratis e fa pure figo!