I più attenti lo sapevano già, qualcuno era informato da più tempo. Che io fossi al lavoro sul nuovo studio era una info nota per un po' di gente. Dopo qualche mese di viaggi, notti insonni e discussioni alla fine eccoci qui.
La prima volta che avevo pensato a Gamera, era stato all'inizio del 2012. Ero in Forge, avevo appena rifiutato l'ennesima proposta di assunzione e avevo deciso che alla fine dell'anno sarei tornato a casuccia giù a Roma, dopo un'assenza lunga tanti anni. L'idea insomma era di finire l'anno mettendo da parte più denaro possibile, per poi tentare la strada dello studio indipendente e cercare di capire se era fattibile ciò che avevo in mente. Per il 2013 quindi, avevo messo a budget un semestre di ricerca fondi e pitching, esaurito il quale sarei nuovamente partito. Nel mentre, avrei ripreso un po' a scrivere, sfruttando le varie trasferte da giornalista per unire le cose e guardarmi intorno. Così è stato. Per Wired ho seguito il mio primo CES e poi la GDC più diversi altri meeting, attaccando agli appuntamenti stampa un'agenda dev che ha portato a tanti incontri interessanti. Il problema era l'approcciarsi di una deadline su giugno che avevo pensato come non prorogabile. In questo senso infatti, a metà maggio, mi ero già mosso pronto ad emigrare in UK, con una proposta già firmata praticamente e un'offerta top in una delle realtà indipendenti più grandi d'Europa (forse la più grande). Poi è passato invece il treno Storm in a Teacup e quello che è successo negli anni successivi è stato più volte detto: due release in 15 mesi, primo studio italiano in esclusiva Xbox One, un coverage senza precedenti per un team nostrano e per 3/4 di quelli sparpagliati per il mondo e via dicendo. Un gran bel viaggio e la soddisfazione di aver messo in piedi un'azienda che oggi è per me un sample che molti dovrebbero seguire e che, mi auguro, produrrà ancora con gli stessi ritmi e gli stessi risultati. La mia azienda. Un'azienda di cui tuttavia non avevo il controllo strategico e che per questo ho deciso di lasciare e a cui ovviamente auguro il meglio. Nel momento migliore, forse, con NERO in arrivo anche su PS4 e Steam ed ENKI allineato verso Xbox One e PS4. Tutti deal messi in piedi e finalizzati per benino, di cui vado molto fiero.
Agli inizi di settembre ho dunque ceduto le mie quote a un investor, prendendo un attimo di pausa e ritirando fuori le vecchie idee e le cogitazioni fatte su Gamera, puntando al 2016 per il kick-off ufficiale con un'azienda in più sulle spalle e le idee ancora più chiare. Altro semestre che non vi sto a raccontare ma eccoci (di nuovo) qui: Gamera Interactive è in ballo anche se non è stata ancora ufficialmente annunciata (perchè poi c'è già gente che si preoccupava di come era stato fatto il lancio, ignorando che un lancio non è sicuramente tale se shari un paio di offerte di lavoro e il link del sito su un gruppo chiuso di Facebook). Per gli annunci ufficiali manca ancora un pochino e si può dire ancora poco, di certo c'è la voglia di bissare un percorso di successo come quello precedente e di mettere in piedi un'azienda fatta per restare, al lavoro su diversi fronti e su un planning di lungo corso che sarà poi spiegato per bene al momento opportuno. Nel mentre, ho pensato di affiancare allo studio, una label di consulenza specifica per gli indipendenti, in modo da prepararli al confronto con i publisher o con terzi senza il rischio di dire boiate ma anche di accettare deal ridicoli tipo quelli dei paladini del bene che ultimamente bazzicano i social con i loro spot senza senso, tra eventi che sono tutto tranne che business e promozione unicamente mirata al proprio tornaconto. Del resto siamo nel paese in cui aver fatto un videogioco 20 anni fa, viene passato come fare videogiochi da 20 anni. Se pensate che sia uguale, potete pure passare oltre insomma e rivolgervi a 'sta gente qui. Se invece avete un gioco da finire e non sapete come fare, se avete bisogno di capire come è meglio allocare i budget o come presentare il vostro lavoro, come si pubblica su Steam o sulle console next-gen, come si fanno i contratti e via dicendo, date un'occhiata qui. Again: non si tratta di publishing ma di un servizio offerto a chi fosse interessato (previo colloquio, in ogni caso). Se poi c'è qualcosa che mi piace, i ragionamenti si possono ulteriormente approfondire. Ad oggi abbiamo già due giochi firmati di cui poi parleremo. Insomma dai, volate qui e ci leggiamo poi.
No comments:
Post a Comment
Questo form è per dire la tua. Ricordati di registrarti con il tuo account Twitter/Google con un bel click sul colonnino a destra "Unisciti al sito". Pensa che è gratis e fa pure figo!