Fare videogiochi è un mestiere molto particolare di cui molti, troppi, parlano spesso senza sapere e senza capire. Tra i vari gestionali che sono arrivati sul mercato negli anni, non poteva mancare anche la simulazione di uno studio di sviluppo, ovviamente.
In realtà di prodotti dedicati ne esistono parecchi. Il meno celebre forse (ma quello assolutamente più vicino alla realtà dello sviluppo) è Gamebiz. Agli antipodi c'è Game Corp DX, pupazzoso passatempo adatto praticamente a tutti. Nel mezzo, una serie di giochi tra cui questo Game Dev Tycoon, ottimo per iniziare a vedere un po' come funziona, trovandosi a combattere con alcune delle dinamiche reali di una sotware house. Intendiamoci, non si parla (neanche per il super simulativo Gamebiz) di una simulazione fedele ma soffermandoci sul gioco, si può dire tranquillamente che in fondo diverte e regala anche qualche spunto interessante e verosimile per gli appassionati. In Game Dev Tycoon si parte in un garage, alla fine degli anni '70. La partita standard dura 35 anni (non veri eh!) nei quali dovrete conquistare il mercato, rilasciando blockbuster in un mercato dinamico che vedrà arrivare in rigoroso ordine cronologico, tutte le macchine che hanno fatto la storia con cui sporcarsi le mani. Partirete quindi con le opzioni PC e Commodore 64, arriverà poi il NES e via così. I nomi sono storpiati ma i disegni no e si capisce facilmente la piattaforma di riferimento. La problematica, semmai, è che i giocatori esperti, sapranno benissimo che a un certo momento, per dire, il Dremcast annunciato come macchina pronta a conquistare il mercato, morirà uccisa dalla concorrenza. Saprà benissimo che certi generi su certe macchine non funzionano e saprà benissimo tutta una serie di elementi che seppur da scoprire, in realtà, risultano già ovvi. Durante lo sviluppo, sarà da montare un team che potrà dedicarsi alla ricerca di nuovi generi tra una delivery e l'altra, studiare, migliorare le proprie skill o lavorare a un motore da integrare mano a mano con nuovi tool.
Inizialmente per esempio avrete a disposizione solo poche opzioni, che poi diventeranno una pletora man mano che porterete a termine progetti di diverso tipo. Ogni gioco sarà giudicato dalla stampa, la stampa influenzerà insieme al marketing, da sbloccare, le vendite. E via così. Scopo del tutto, restare in piedi per oltre tre decadi, facendo attenzione ai bilanci, ai trend di mercato e alle richieste dei fan. Gli impiegati andranno assunti e trainati, ripresi quando necessario o mandati in vacanza dopo periodi di crunch. Ci sarà da trattare con publisher più o meno validi (io ho lavorato parecchio con Nintvendo e Ubersoft per esempio) e ci sarà da sudare nel redigere faticosi post-mortem utili per impostare i successivi progetti. Graficamente non c'è niente da dire: lo stile minimal funziona e del resto il cuore di tutto è ben altro. Al netto della ripetitività dell'azione e dei problemi, che poi problemi non sono, legati al sapere in anticipo come è andata la storia, parliamo di un giochino con tutti i crismi, di quelli che pensi sempre di smettere e invece non ti stacchi mai dal PC (o dalla Steam Machine in questo caso). Divertente e scontato a 6€ in questa Summer Sale. Accattatevillo, se volete avere una vaghissima idea di che sbatta sia fare questo lavoro (considerando che manca il 95% degli elementi di disturbo veri che ruotano attorno a un team più tutta la parte commerciale della questione).
VOTO 7/10
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