TUTTA LA VERITA' SU DEAD ISLAND 2
By
Alberto Belli
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Un ciclo di sviluppo complesso come quello di un Tripla A può diventare spesso una questione veramente complicata. Dopo lo strepitoso successo di Dead Island, era ovvio dare continuità alla saga e se Riptide ha offerto solo l'occasione di un piacevole rientro a Banoi, Dead Island 2 è stato proposto come un vero e proprio salto in avanti per lo zombesco action di Deep Silver.
C'è da dire che il publisher si è recentemente specializzato in parti piuttosto travagliati. Dopo l'affare Homefront, arrivato sul mercato dopo la dipartita di THQ, i ripensamenti di Crytek e la nascita di Dambusters Studios, con Dead Island 2 in qualche modo la storia si ripete. Annunciato in pompa magna all'E3 del 2014 e previsto per il 2015 dopo un triennio di lavoro, il gioco è stato posticipato per procedere con un cambio di developer in testa al progetto. Se Yager infatti aveva convinto i tedeschi nel lontano 2012, è pur vero che il passaggio a un open world totale (sulla scia delle tendenze odierne) ha causato ben più di un ritardo nello sviluppo portando fino alla rottura tra il team e la stessa Deep Silver. "Vedute differenti sul lungo termine" aveva dichiarato Timo Ullman di Yager qualche tempo fa. Peccato che quando si tratti di lavoro in work for hire, non possano esistere vedute differenti ma l'ultima sia ovviamente di chi paga. Detto fatto, tutti a casa e Sumo Digital a bordo per raddrizzare quello che comunque resta uno dei giochi più attesi del futuro su Xbox One. Da sottolineare come Techland abbia deciso di concentrarsi su Dying Light per Warner Bros. dando de facto in licenza il suo primogenito non senza qualche rimpianto. Open world a parte, niente setting tropicale per l'occasione ma una Los Angeles e una San Francisco molto realistiche da esplorare in lungo e in largo cercando di sopravvivere all'orda sfruttando come in precedenza un buon sistema di crafting e tantissime abilità speciali, in compagnia di un nutrito gruppo di personaggi ben caratterizzati di cui 4 giocabili in prima persona. Gli eventi avranno luogo qualche mese dopo le vicende raccontate nell'originale, con l'infezione diffusa ormai in tutto il mondo e una larga fetta degli USA in quarantena sotto il controllo dell'esercito.
Solo qualche giorno fa è rimbalzata la notizia che il titolo fosse stato cancellato, a causa dell'improvvisa scomparsa dal catalogo di Steam, seguita poi da polemiche e discussioni sterili come avviene ormai da tempo nell'epoca dell'internet copia e incolla. Semplicemente in Valve hanno portato avanti delle operazioni di mantenimento dello store, smanettando con il portale per qualche tempo e andando a modificare una serie di prodotti tra cui, appunto, il nuovo Dead Island. Niente di preoccupante quindi, tutto ancora in progress e aggiornamenti sicuramente a breve con l'E3 ormai alle porte.
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