La stagione che chiude tutto, la resa dei conto, la fine di ogni cosa. Una delle serie più discusse in tempi recenti arriva al suo epilogo portandosi dietro (nel mio caso) tutta una serie di riflessioni. E di certo non fa gridare al capolavoro. Per tanti motivi.
Come avevo già scritto in occasione della review della prima stagione, mi sono lanciato su Penny Dreadful visti i commenti di tanti amici entusiasti con cui generalmente condivido i gusti e anche e soprattutto perchè si trattava di una saga da esaurire in sole tre mandate, visto il poco tempo a disposizione. I primi episodi mi avevano deluso, per una serie di motivi. La seconda stagione pure, per gli stessi. La terza stagione, per fortuna, alza nettamente il livello andando a chiudere tutte le varie vicende legate ai protagonisti della pittoresca crew horror, incastrati con magistrale coerenza tra loro in un setting vittoriano di sicuro impatto. Cominciamo con il dire che se la trilogia fosse cinematografica, Eva Green avrebbe vinto l'Oscar a mani basse per la sua interpretazione di Vanessa Hyves in ogni singola puntata. Su di lei è costruito tutta la vicenda, è lei che regge in piedi anche i soporifori episodi che portano verso l'epilogo, spesso con monologhi tanto eccezionali quanto lenti e pastosi. Ci si era lasciati con la battaglia finale tra streghe, si ritorna in pista con un nuovo nemico, che in realtà poi è quello vecchio, finalmente con un nome: Dracula. Mancava solo lui tra Frankenstein, Van Helsing, Dorian Gray, licantropi, zombie e compagnia cantando. Del resto lo scontro con i vampiri (che sono spiccicati a quelli di The Strain) tiene banco da subito e l'incastro delle diverse storyline, c'è da dirlo, è stato magistralmente risolto dagli autori come pochi altri avrebbero potuto fare. Abbiamo quindi, come si diceva, un crescendo di colpi di scena che chiariscono le cose successe e quelle che succederanno, finalmente con una buona dose di azione che non ti costringe agli stecchini sotto gli occhi per andare avanti ma ti invoglia a guardare la puntata successiva. L'unica pecca, questa volta, è il finale mediamente ridicolo (non nella concezione ma nello svolgimento) che fa aumentare il rammarico per una delle serie con più potenzialità degli ultimi 1000 anni. Potenzialità, purtroppo, mal sfruttate. Per pochi.
VOTO 7/10
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