L'offerta televisiva relativamente al discorso serie TV è diventata sostanzialmente infinita. La cosa certa è che tra stramberie varie, opere drammatiche, comiche, action e via dicendo, non manca veramente niente per ogni gusto. Mancava forse l'adattamento di un libro parecchio interessante. Adesso c'è anche quello.
Zoo è una serie ispirata infatti all'opera di James Patterson e Michael Ledwige, arrivata in libreria nel 2012 e celebrata da ottime vendite. Lo spunto alla base è secondo me fantastico e originale: cosa succederebbe se tutte le specie animali del mondo, improvvisamente, si facessero girare le balle e decidessero di non rispettarci più come predatori alpha ma ci vedessero come una minaccia da debellare? Ecco, la risposta è molto semplice: succederebbe un casino e si prospetterebbe una bella estinzione di massa preceduta da una discreta vitaccia, fatta di fughe repentine da qualsiasi essere (precedentemente domestico, nel caso) determinato a fare la pelle all'uomo cattivo. La storia alla base è quindi già di suo ansiogena e accattivante, partendo dai primi episodi e dai diversi casi isolati fino alla pandemia di fine serie con il mondo in rivolta. Si tratta insomma di una vera e propria guerra tra la nostra specie e leoni, cani, gatti, elefanti, topi, gazzelle, volatili vari etc. organizzati, comunicanti tra loro e incazzati a tal punto da volerci sgominare. Per risolvere la crisi, una task force improvvisata composta da una blogger complottista, un veterinario geniale e sociopatico, un'agente della polizia francese e due esperti di fauna in servizio in Africa, invischiati in una vicenda che si rivelerà molto più complessa del previsto tra gli interessi delle grande lobby internazionali, affari di stato, spionaggio e omicidi.
C'è da dire che pur partendo bene, con un buon ritmo e l'ansia di cui sopra trasmessa sapientemente ad ogni sortita animale, l'emozione va via via calando con il passare delle 13 puntate da 40 minuti tutte live su Netflix. Diciamo che dalla metà in poi, quel che era adrenalinico e terribilmente plausibile, lascia spazio a una serie di situazioni inverosimili in costante aumento fino all'apertissimo finale, che porta direttamente a una seconda season attualmente in onda in USA seguita addirittura da una terza già confermata per il prossimo anno. Un vero peccato, considerando le premesse, con una qualità generale del tutto che si perde inesorabilmente per strada proprio nel momento in cui, con l'aumentare dell'attività organizzata delle diverse specie, sarebbe stato logico poter godere di qualche situazione più adrenalinica sostituita invece da un lento susseguirsi di eventi sgangherati e trascinati fino all'improbabile finale, anticipato da altrettanto improbabili scelte dei diversi protagonisti (su tutti Billy Burke che fa il matto e il gigantesco Nonso Anozie, quello che in Game of Thrones voleva schiacciare sedurre Daenarys a Qarth). Occasione persa. Peccato.
VOTO 5/10
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