Detesto i compleanni, sono il segno del tempo che passa e ti costringono a fare bilanci sempre, in un modo o nell'altro. Non mi piace pensare a cosa è stato ma a cosa sarà. Però ci sono giorni che proprio non puoi fare a meno di fermarti e accorgerti che di tempo ne è passato tanto. Ma è andato tutto alla grande.
Il 15 novembre del 2001 la prima Xbox veniva lanciata sul mercato segnando un momento epico: l'entrata in campo di Microsoft nella console war che va avanti ormai senza sosta da allora. I tanti retroscena della genesi Xbox sono stati raccontati da Robbie Bach in un libro fichissimo: Xbox Revisited. Dalla prima catastrofica conference alla prospettiva Xboy portatile, passando per altri retroscena gustosissimi, si è arrivati a One, alla magnifica S alla devastante (sulla carta) Scorpio. Passando per Xbox 360, che per me resta la migliore piattaforma di sempre. Sono cambiate tante cose ma da giocatore ho sempre preferito cosa c'era di qua venendo dal PC e non avendo particolarmente a cuore i giochi giapponesi. Se penso da professionista invece, questi 15 anni sono stati uno spostarsi a braccetto con tutto quello che è uscito da Redmond lato gaming. I 15 anni di Xbox infatti, sono anche i miei 15 anni di lavoro e tutto è iniziato proprio nell'ottica dell'arrivo della macchina sul mercato in Play Press. Ho scritto per anni su tutte le riviste, chiaro, ma la mia prima da Editor in Chief è stata XBM e il primo amore non si scorda mai. Tante belle copertine, tanti viaggi in giro per il mondo, tanta bella gente incontrata, tanti lettori felici quando ancora la carta quel qualcosina in più nel rapporto con l'utente te lo dava sul serio. Quando ho comprato la 360, per Oblivion, ero in procinto di spostarmi a Varese per Leader dove di giochi 360 di un certo spessore ne ho lanciati parecchi: da Unreal Tournament a Kane & Lynch, da Mortal Kombat a Stranglehold, passando per un Fallout 3 che poi Atari m'ha portato via a metà strada. Se Eurogamer ha segnato il ritorno alla scrittura e Forge un distacco fin troppo lungo dai videogiochi veri, è in Storm che ho chiuso il cerchio in qualche modo: il mio studio, primo team italiano a lavorare in esclusiva con Microsoft, E3 nel booth neroverde, Phil Spencer che chiede cose, il mondo, i numeri fatti. Non poteva andare meglio. E oggi Unit 4 (a breve nuove cose), di nuovo in esclusiva. Insomma, 15 anni a braccetto. E grazie.
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