Nel 1993 la mia vita è cambiata, per una serie motivi, durante una delle estati più belle che io ricordi. Avevo finito la scuola bambino, ero arrivato al mare alto e grosso come adesso. Ho dato il primo bacio, se non ricordo male. E soprattutto ho scoperto un cabinato alle giostre che era un sogno che prendeva forma.
Quando ero ragazzino, dicevo, l'estate era una bomba: partivo finita la scuola alla volta di Cerenova, vicino Roma, tornavo un paio di giorni prima che ricominciasse. La mattina mare, il pomeriggio D&D (o Rolemaster o quel che era), la sera al Paradise (le giostre di cui sopra) oppure al bowling con le mie 5000 Lire di paghetta. Sullo sfondo ovviamente Amiga 500 e tutto il resto anche per tirare tardi. Al Paradise e al bowling c'erano un fottio di cabinati nuovi, fichissimi. L'alternativa era una saletta che era a modo perchè era aperta dal mattino fino alle 18.00, visto che poi la sera si andava nei posti seri. Non ricordo dove in realtà ma in uno di questi posti, tra un Double Dragon e un Dragon's Lair, era cicciato fuori un cabinato import mostruosamente bello, quello di Tower of Doom. Una roba mai vista, imponente, gigantesca. Una roba che poi ho rivisto di sfuggita qualche anno dopo all'EUR a Roma e da nessuna altra parte. Una roba così rara che oggi un pezzo del genere, casomai si trovasse, sarebbe probabilmente valutato decine di migliaia di Euro tranquillamente. Anyway, questo cabinato si distingueva per un motivo molto semplice: era D&D. Era la rappresentazione grafica delle nostre fantasie da tavolo, messa in una veste magnifica in un posto magnifico. Il problema era che le partite costavano 500 Lire e non le classiche 200 degli altri giochi sfigati. E l'altro problema era che il gioco era difficilissimo, altro che la robetta di oggi. Ci siamo dunque persi di vista per anni, tanti anni, finchè nel 2012 il cabinato me lo sono messo in casa con dentro 3300 giochi dell'infanzia. Però non lo avevo ancora finito. Anzi, non lo avevo ancora ripreso in mano, in favore di altri giochi rimasti nel limbo che ho recuperato piano piano. Poi oh, arriva Xbox Game Pass ed eccolo lì: Chronicles of Mystara, uscito su Xbox 360 e pronto ad essere emulato su One in tutto il suo splendore.
E Chronicles of Mystara, de facto, splendore lo è di certo considerando che racchiude sia l'originale Tower of Doom che il sequel Shadow over Mystara (arrivato sul mercato nel 1996). Tutto è rimasto come al bar: coop per 4 giocatori, tanti personaggi da scegliere delle classi tipiche di D&D, tutto il fascino dell'ambientazione della gloriosa edizione con Karameikos, Glantri, Darokin e via dicendo e tutti i nemici di una volta da fare a pezzi. A quasi 25 anni di distanza, fa impressione constatare come il 2D di Capcom fosse mostruosamente avanti a tutto con animazioni che ancora oggi fanno impressione e delle trovate grafiche che per l'epoca, tecnicamente, rappresentavano qualcosa di mitologico, per certi versi. Un arcade con storia a bivi, tra l'altro, in cui poter scegliere diversi finali e con cui assaporare una sfida veramente borderline, dovendo padroneggiare un inventario con oggetti, pergamene, armi e incantesimi veramente incredibile. Naturalmente la differenza tra Shadow over Mystara e Tower of Doom si vede in piccole cose, portando il sequel a un livello più alto del predecessore come ovvio. La versione console poi, pur mantenendo intatto il suo fascino, è stata arricchita dalla possibilità di giocare online, da numerose sfide da completare e da sbloccabili che valgono da soli il prezzo del biglietto (9.99€ da acquistare, ma con Xbox Game Pass scaricate e finite in un paio d'ore a esagerare a livello normale). Capolavori senza tempo, in una collection da giocare, quantomeno, approfittando dell'offerta se siete tra i Gold con accesso anticipato (ricchi 14 giorni per voi prima del pagamento).
VOTO 9/10
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