Ecco Girlboss, nuova arrivata nel nutrito catalogo nostrano, che ha già fatto gran parlare di se, sia per lo stile irriverente sia per il fatto di essere liberamente ispirata a fatti realmente accaduti. Probabilmente anche perché l'attrice protagonista Britt Robertson ha il suo, di perché, nonostante sembri a tratti una ragazzina adolescente wannabe rebel, odiosa ed infantile. In realtà le vicissitudini della nostra Sophia (il suo personaggio) ripercorrono più o meno quella che è stata la storia di Sophia Amoruso, la vera ideatrice di Nasty Gal Vintage, negozio su eBay con cui iniziò, anni or sono, quello che è diventato poi il suo vero e proprio regno, vendendo abiti di seconda mano con un twist personale. La Amoruso, che ha ora un piccolo impero della moda (è stata eletta da Forbes come una delle self-made women più ricche del mondo nel 2016) ha scritto una biografia, intitolata proprio #Girlboss, da cui è stata poi tratta la serie (che è stata però parecchio riadattata rispetto al libro). Devo ammettere che non parte con i fuochi d'artificio, anzi: le prime puntate risultano un po' banalotte tra il noioso e il bambinesco. Sophia fa la grande ragazza rebel che vuole a tutti i costi vivere da sola senza chiedere aiuto al padre (l'ottimo Hank di Breaking Bad, per gli amici Dean Norris) ma allo stesso tempo è così irritabile, egoista e rompiballe che non riesce a tenersi un lavoro per più di qualche settimana. L'unica cosa per cui ha una vera passione e anche un certo fiuto, è lo shopping nei negozi vintage della città (Los Angeles) e tra un lavoro di ripiego ed un altro, piano piano, questa passione inizia a poter sembrare quasi qualcosa che somiglia ad un lavoro vero.
Siamo all'inizio degli anni 2000, quindi internet, eBay ed il commercio online non hanno certo ancora raggiunto i livelli che conosciamo ed è proprio questo uno dei motivi per cui Sophia, lanciandosi coraggiosamente (e anche un po' incoscientemente) in questo mondo, riesce incredibilmente a trovare il lavoro che le cambierà la vita. Superate le prime puntate, la faccenda inizia a farsi più intrigante, i tratti da macchietta che hanno voluto appioppare a Sophia si fanno più tenui o almeno effettivamente divertenti, il pubblico inizia a ricevere un po' della carica che deriva da ogni nuovo progetto che ha grandi potenzialità che sembrano concretizzarsi mano a mano che si procede lungo il cammino. Un cammino difficile, tortuoso, pieno di difficoltà, ostacoli, personaggi assurdi, conti in rosso e cene a base di baby carotine. Insomma ad un certo punto vi gasate pure voi. L'unica pecca a questo punto è sapere già che tutta l'impresa andrà a gonfie vele, alla fine, ma il percorso che ci viene mostrato è senza dubbio interessante e piacevole da seguire. Oltretutto ogni puntata si aggirà intorno ai 20-30 minuti al massimo, quindi potete tranquillamente spizzicare un po' di Girlboss nei vostri ritagli di tempo.
VOTO 7/10
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