ELDAWARDS 2017: DI DRAGHI, BUONA SCRITTURA, SERVIZI DI SPESSORE, TRAILER SENZA GIOCHI E MOLTO ALTRO



Ho scritto poco recentemente, per carità, ma ho giocato molto. Gli Eldawards sono diventati una tradizione ormai e anche il 2017, nonostante tutto, non poteva concludersi senza i premi più ambiti del mondo dei videogiochi. Roba che The Game Awards scansateve.
Il 2016 è stato un anno abbastanza tranquillo in termini di scelte per quel che mi riguarda: The Division vincitore a mani basse per una serie di motivi e verdetti più o meno scontati. Chiaro che non essendo una redazione, il non aver giocato tutto tutto un po' condiziona le scelte ma insomma, dati Xbox alla mano, dopo le 2200 ore del 2015 e un buon 2016, statistiche alla mano, anche il 2017 mi ha portato 1200 ore sul profilo, escludendo quelle fatte con l'account di Gamera. Insomma, di cose ne ho viste dai. Ho eliminato la categoria Miglior MMO, sostituendola con Miglior Gioco Online. Eliminata la categoria Miglior rivista specializzata itaiana, considerando che ne sono rimaste un paio. Ho aggiunto però Best on Netflix che tra film e serie, si doveva per forza. Apriamo le danze!

Sorpresa dell'anno: Pillars of Eternity: Complete Edition



Non ho ancora scritto la recensione perchè sono ancora al terzo atto ma viaggio oltre le 100 ore e se c'è una cosa che posso affermare con certezza, è che Pillars è stata una sorpresa meravigliosa, andata oltre ogni rosea aspettativa. Nel mio caso, prendere il posto di Baldur's Gate nel mio cuore non era facile ma, oh, Obsidian è riuscita nell'impensabile. Tra l'altro la Complete Edition su console è un porting perfetto con la migliore localizzazione italiana mai letta negli ultimi 15 anni. Tanto amore.

Delusione dell'anno: Prey


Eh lo so, sono in controtendenza ma oh, succede. Nessuno contesta il meraviglioso level design, tantomeno la scrittura (del resto è sempre roba di Chris) e in generale il valore di un gioco che è ben sopra la media, per carità. Ma il ritmo, no, non l'ho sopportato. Mi sono annoiato, questa è la verità, mollando dopo svariate ora di backtracking selvaggio che per me ormai è diventato insopportabile. Scusa, Bethesda.

Miglior gioco che nessuno ha giocato: Persona 5


Se ne parla sui forum e se ne parla nelle community più hardcore ma la verità è che Persona resta un titolo di nicchia, super giapponese e dedicato ad un pubblico di un certo tipo, come quello del Sol Levante. Al netto di questo comunque, che il gioco sia un capolavoro è un dato di fatto riconosciuto anche nell'altra parte del globo, sia dai giocatori che dalla critica specializzata. Particolare come pochi, strano come pochi altri, resta una delle esclusive da invidiare a Sony e uno dei motivi per comprare una PlayStation 4, molto più di altri titoli più chiacchierati e dei trailer di Kojima.

Menzione d'onore: Xbox Game Pass


All'inizio non gli davo una lira, devo dire la verità. Poi per 10€ al mese una prova la fai e ti accorgi della qualità di un servizio giustamente paragonato al Netflix dei videogiochi. Di Game Pass scriverò poi una roba ad hoc ma ad oggi, considerando anche l'opportunità di attivare e disattivare a piacere, un neo utente Xbox potrebbe tranquillamente recuperare una console a pochi spicci e giocare per due o tre vite senza preoccuparsi. Il catalogo è sconfinato e se da una parte c'è modo di recuperare tante perle della passata generazione (e non solo) in retrocompatibilità, dall'altra c'è anche  modo di gustare titoli più recenti, anche solo provando senza il rischio di spendere per un full price (considerando poi che il Game Pass da modo di acquistare in sconto come fosse un account Gold). C'è The Phantom Pain, c'è Mad Max, c'è State of Decay, c'è Recore...ma anche Darksiders, Gears of War, Halo Wars, This War of Mine e tanta roba ID@Xbox. Insomma, da applausi.

Epic Fail 2017: Death Stranding


L'ho raccontato un milione di volte ma è sempre attuale: nel 2002 Kojima l'ho intervistato in un ECTS e mi raccontava come gongolasse se, dietro a semplici scelte di design, la gente ci vedeva metaconcetti e messaggi universali che in realtà non esistevano. "Chi sono io per smentirli?" mi disse, in sostanza. 15 anni dopo, l'evoluzione di quel Kojima si rispecchia nel delirio dei fan che perdono più tempo a immaginare cosa sarà Death Stranding, perdendo di vista cosa è, dopo una lunghissima attesa: un trailer. Meraviglioso. Voglio fare Kojima da grande.  

Celodurismo Award: Nintendo


Lo scorso anno avevo piazzato Nintendo come Epic Fail dell'anno, con la combo chiusura produzione WiiU + unveil Switch lo stesso giorno dell'annuncio di Red Dead. Il 2017 però è stato monopolizzato dalla grande N che ha massacrato Sony e Microsoft con le vendite hardware e con una serie di release oggettivamente una meglio dell'altra. Quando ci si mettono, storia alla mano, non c'è niente da fare. Con buona pace dei fanboy (compreso me ovviamente).

Miglior Gioco Online: Player Unknown Battlegrounds


La verità è che PUBG non l'ho ancora giocato. Ci ho fatto una passeggiatina e poco più ma quando un prodotto diventa un fenomeno da millemila milioni di giocatori nel mondo, tanto da rivoluzionare un genere intero e da dettare nuovi standard sia nella community di giocatori che anche (e soprattutto) in quella degli sviluppatori, c'è molto poco da dire. Il futuro dei videogiochi sarà legato a doppio filo anche all'evoluzione di questo ., nato da un genio che in realtà si è limitato a fare una cosa molto semplice. Perchè le cose semplici, tipo lanciarsi su un'isola e accoppare altri 99 giocatori, funzionano sempre.

Gioco più atteso 2018: State of Decay 2


In vita mia avrò finito lo stesso gioco due volte solo in un paio di occasioni. State of Decay è uno di quelli e per un semplice motivo: è un capolavoro. Al netto di qualche piccolo problemino tecnico e della mancanza di cooperativa, nell'epoca del boom di The Walking Dead e dell'amore di ritorno per gli zombie, offriva una delle esperienze virtualmente endless migliori di sempre. Il sequel pare avere tutto quello che mancava e su Xbox One X azzererà la mia già scarsa vita sociale. Capolavoro annunciato.

Miglior gioco mobile: Kingdom


Era un capolavoro su PC, resta un capolavoro su iOS. Scegliere un gioco su mobile tra milioni è sostanzialmente impossibile, in questo caso parliamo di un'esperienza 1:1 rispetto alla versione desktop, da parte di uno dei publisher più promettenti sulla scena, di cui sentiremo parlare tanto in futuro: Raw Fury.

Miglior gioco italiano: Forma.8


Mi sarebbe piaciuto dire Unit 4 ma se c'è una cosa che ho imparato negli anni, vuoi per l'estrazione giornalistica, vuoi per la cultura sportiva che ti lascia dentro tante cose, qui parliamo di un gioco veramente a modo, fatto da gente brava, con un piano intelligente e una release multipiattaforma di livello, seguita da ottime recensioni per tutte le versioni. Poi agli Italian Video Game Awards (dopo anni di bestemmie hanno finalmente ammazzato il premio che si chiamava come un ristorante cinese) vincerà tutto The Last Day of June. Ma quello è un altro discorso.

Best of Netflix: Larva




Stabilire il meglio di Netflix equivale più o meno a premiare il miglior gioco mobile: impossibile. Se però dovessi pensare a qualcosa che mi ha veramente spaccato in due, tra le tante meraviglie del servizio, direi questa serie coreana pazzesca che già spopolava su web. Scorre via facile, fa ridere un sacco, è adatta a tutti, piena di citazioni e di gag allucinanti. Fatevi il favore.

Miglior sito specializzato italiano: Everyeye. Se in passato c'era stato qualche problemino con Francesco, la qualità del portale e i suoi numeri non erano mai stati in discussione. Ora che con Francesco abbiamo anche risolto e ci siamo chiariti, è tutto ancora più bello. E i numeri e la qualità restano gli stessi, quindi il premio, anche in funzione di tutta una serie di articoli un po' diversi dal solito coraggiosamente inseriti a timone per variare un po' l'approccio alla scrittura incentrato sul principio di guida all'acquisto. Il sito è qui.
    Miglior sito specializzato straniero: Eurogamer. Resiste agli anni, al tempo che passa, alla gente che cambia e da sempre contenuti di qualità. Averlo portato in Italia resta sempre motivo di vanto. Il sito a questo indirizzo ovviamente.
      Miglior rivista specializzata straniera: Develop. Che dall'anno nuovo non esisterà più, assimilata da MCV. Ho avuto l'onore di finire più volte sulla cartacea e sul sito ed è stato sempre un gran bene per gli studi in cui ho lavorato e per me stesso. Non specializzata in senso stretto, essendo trade, ma meritava la citazione. Pace all'anima sua.

      Miglior blog: Free Playing. Non è un blog come gli altri e forse neanche un blog ma il lavoro di Bruno che prende cose a destra e sinistra e le discussioni che ne scaturiscono, meritano attenzione. Poi c'è un bel podcast dove fiinisco spesso per dire cose e tanta gente simpatica, addirittura maggiorenne. Eccoci ollainz.
        Gioco dell'anno: Divinity Original Sin II



        Il primo, che ancora devo terminare, mi ha portato via qualcosa come 260 ore in coop. Il primo, rappresentava la fine di un percorso durato anni per uno studio, Larian, che ha iniziato tanti anni fa costruendo un universo credibile e meravigliosamente dettagliato nel quale sono stati ambientati GdR di spessore e sempre meglio. Da Divine Divinity e Beyond Divinity, fino a Eco Dragonis, arrivando poi agli odierni capolavori. Original Sin II è l'evoluzione di un gioco già quasi perfetto, reso perfetto sia a livello di scrittura (Chris, di nuovo), che di tech, che di ritmo, di personaggi, di gameplay. Onestamente non lo colloco tra i cRPG ma penso occupi una specie di spazio a parte, in grado di catturare l'interesse di tutti.

        1 comment:

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