Quando spendi un fantastilione di soldi per fare pubblicità a un tuo prodotto durante il Super Bowl, evidentemente è perchè un po' ci credi. Netflix dunque non s'è risparmiata e, tempo di veder terminata la partita tra gli Eagles e i Patriots, aveva già messo fuori tutto per la gioia di molti. E per la rabbia di altri.
Io personalmente ho scoperto che The Cloverfield Paradox fosse legato al primo Cloverfield, solo in un secondo momento. Anzi, in verità ignoravo anche il fatto che 10 Cloverfield Lane fosse il sequel di quel che resta uno dei migliori film degli ultimi anni per quel che mi riguarda. Il primo Cloverfield me lo son gustato al cinema e successivamente in DVD (c'è un making of spettacolare nella versione che ho io, a proposito). Sapere che saremmo arrivati a una trilogia era per certi versi impensabile. Molti, leggendo su internet, si lamentavano comunque dello scollamento tra il primo capitolo e il successivo, imputando anche a Paradox lo stesso problemino. Leggendo qui e lì ho scoperto poi che lo stesso Paradox, sarebbe stato un prequel dell'originale quindi ho bellamente saltato il secondo e ho ripreso da dove avevo lasciato: New York distrutta da un mostro gigantesco arrivato da chissà dove senza un perchè. Ecco, The Cloverfield Paradox spiega esattamente quel perchè. Lo fa in maniera furba, poco da dire, collegando vicende, situazioni e dinamiche in modo anche rocambolesco. Ma lo fa e comunque, alla fine, anche in maniera piacevole. Di base c'è la Terra sull'orlo di una crisi energetica e prossima a una guerra mondiale. Un gruppo di scienziati sulla stazione spaziale che da il nome alla saga, provano a trovare una soluzione con un acceleratore di particelle simil CERN per ottenere risorse infinite per il pianeta.
Qualcosa va storto, succede un casino: dimensioni diverse si sovrappongono, universi paralleli collidono, elementi di un mondo finiscono nell'altro e viceversa, influenzando la storia e i personaggi coinvolti. Proprio a causa di questo paradosso di spazio e tempo sono arrivati anche i mostruosi kaiju-like che stanno spaccando tutto, da una parte. Mentre dall'altra in realtà la guerra è già esplosa e nello stesso esperimento la Cloverfield è pure saltata in millemila pezzi. Tutto questo viene raccontato con un bel ritmo, una certa plausibilità (parlando di leggi fisiche e paradossi, intendo) e con qualche momento ansiogeno e un po' horror che contribuisce alla riuscita di un prodotto criticato da molti ma che una chance se la merita tutta. Certo, incastrarlo con la pellicola dell'esordio potrebbe apparire a tratti pretenzioso ma a veder bene, oh, la cosa funziona considerando anche che non stiamo parlando di altro che di mondi paralleli, mostruosità e viaggi spaziali. Sarebbe come dire che 300 faceva cagare non essendo basato su una ricostruzione storica accurata. Rilassatevi e fatevi meno paranoie che il cinema non è solo quella #pallalcazzo di Lynch, ma soprattutto i Pacific Rim e gli scroti robot dei Transofermers.
VOTO 8/10
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