MARZO PAZZERELLO: DI DRAGHI D'ORO, GAME DEVELOPER CONFERENCE, ALALOTH, VARIE ED EVENTUALI
By
Alberto Belli
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I periodi più allucinanti dell'anno sono sempre i soliti: agosto, quando si prepara il Natale e c'è la GamesCom. Poi c'è marzo che inizia un anno di lavoro ma chiude in pratica il momento precedente, che a sua volta parte proprio con GamesCom, procede con Game Connection e arriva fino alla GDC.
La cosa buona di San Francisco è che non detesto la location, anche se devo dire che l'edizione 2018 della trasferta mi ha lasciato un po' così anche sulla deriva della città californiana. Sarà che a differenza degli anni passati abbiamo cambiato zona, eppure la sensazione di poracceria per le strade è aumentata clamorosamente con un numero mai visto di homeless in giro (e già prima non erano pochi) e quella brutta sensazione di "oh mio Dio adesso mi sparano" che prima c'era giusto se ti perdevi nel Tenderloin per qualche motivo mentre 'sto giro è stata percepita anche nelle vicinanze del Moscone. Almeno da me. Ciò detto, la fiera è andata bene considerando che si trattava di un'agenda abbastanza leggera, con gli ultimi appuntamenti legati ad Alaloth, che è stato mostrato per la prima volta alla stampa e al pubblico, con un paio di ore di hands-on organizzate da Microsoft all'IGF. Un unveil soft, che ci ha dato primi feed importanti e ha chiuso un cerchio in un momento molto particolare e delicato di Gamera, dovuto a una serie di situazioni che con lo sviluppo non c'entrano niente, ovviamente. Più di qualche volta abbiamo detto che sarebbero arrivate novità ma fare giochi è complicato e si finisce sempre per aspettare qualcuno. Tenere il gioco hidden non è mai stato un problema e questa presentazione è andata molto bene proprio perchè non ci mette fretta mentre lo sviluppo procede. Abbiamo fatto vedere la build in giro a un po' di stampa (che al solito, potevo portarmi dietro altri prodotti ma parlare con gli indie è sempre dolorosissimo perchè tanto credono che stare mezza giornata da IGN sia una roba alla portata di tutti), Los Angeles è dietro l'angolo, abbiamo una valanga di contenuti da mostrare. Si tratta solo di trovare il momento opportuno (mettiamola così) e non è una scelta che dipende da noi (mettiamo così pure questa). Gennaio è stato un mese importante dove abbiamo fatto degli aggiustamenti in un'ottica production wise di lungo corso che gli utenti non sapranno mai ma che hanno impressionato chi il gioco lo aveva visto già tempo fa, in Germania. Manca poco dai.
Tornando un attimo indietro a metà mese invece, volevo spendere due parole sull'ultima edizione degli IVGA (Drago D'Oro non è mai stato per me). Non per altro ma tra l'uscita delle nomination e il post evento, sul serio, mi avranno scritto senza esagerare almeno 50 persone (sviluppatori) per condividere una serie di riflessioni (dal mio punto di vista molto semplici). A San Francisco ho parlato anche un po' con Mauro Fanelli di MixedBag che in AESVI è il portavoce degli studi. Non ci siamo trovati d'accordo su una serie di punti ma la nostra posizione (ed evidentemente quella di un pacco di gente che a differenza di me scrive e parla poco) è chiara e linda come il sedere di un bambino, anche se molti altri (lato utenza) hanno comunque equivocato. Faccio dunque chiarezza: il premio è un premio che serve, che hanno tutti nei paesi civilizzati e che ha una natura funzionale per l'industria. Fin qui ci siamo? Bene. Dal punto di vista dei publisher, dei giochi grandi, del consumer, va benissimo e funziona benissimo fermo restando che va migliorato magari dal punto di vista logistico. Ci sono le pacche sulle spalle, c'è la serata posh, c'è il premio del pubblico. Benissimo. La questione è problematica quando si parla di sviluppo e sviluppo italiano. Vi spiego il perchè. Con Gamera siamo entrati in AESVI con un'idea molto chiara, frutto di anni di discussioni tra l'altro: si sarebbe dovuta fare una board di aziende e sviluppatori con un certo background per dare una direzione all'associazione su questo fronte. Tra le altre cose, la direzione avrebbe dovuto riguardare oltre alle operatività, l'impostazione dei due eventi ufficiali che ci sono durante l'anno. Drago e Games Week. Questa board, de facto, non è mai esistita e come studio (noi ma vale per altri) non abbiamo mai partecipato attivamente a nessuna decisione in merito. La natura degli IVGA dal punto di vista dello sviluppo, sarebbe dovuta essere funzionale, come si diceva. Perchè se un investitore vuole magari informarsi, va a vedersi come è ovvio i dati certificati o l'evento ufficiale.
E l'evento ufficiale, mi ripeto, lato dev, deve essere infilato in mezzo a dei paletti che siano, mi ripeto di nuovo, impostati in un'ottica di funzionalità. Quindi, con tutto il rispetto per chi ha vinto e non ha vinto, chi era candidato e chi no, quel che è uscito fuori è stato tragicomico per molti versi per un banalissimo motivo: non è stato il premio di AESVI ma è stato il premio di 12 giornalisti che hanno fatto quel che volevano. Che va benissimo quando si parla di consumer ma, una volta ancora, per rispettare la natura funzionale alla base della genesi di tutto, è ovviamente toppato per lo sviluppo. Disclaimer: so benissimo chi ha votato per Unit 4, giusto per, quindi ci terrei a sottolineare che non è un discorso Gamera o non Gamera. Noi abbiamo mandato l'application fuori tempo massimo, perchè ci è stato chiesto, per dire. Ma a prescindere, non essere in nomination è stato da una parte divertente (perchè di quello si tratta) e da una parte imbarazzante (non di certo per noi). Stacchiamoci però da qui, perchè il ragionamento è banale e non vorrei inciampare nei soliti dementi che "stai a rosica'". Non ce ne può fregare di meno, al netto del fatto che un premio, di qualsiasi genere, può sempre fare piacere. Ma ecco, se l'idea dietro a tutto è quella di generare cose buone interessando qualcuno, come fa a non esserci un'azienda che ha speso centinaia di migliaia di € in ballo, con due giochi out in un anno e mezzo neanche su console, con uno standing internazionale di un certo tipo? Non può. Semplicemente. Specie se al suo posto ci sono prodotti che non esistono praticamente su Meta, Gooogle e nella percezione comune, parcheggiati solo su Steam. Come fa a non esserci Fall of Light pubblicato da 1C, come fa a non esserci Theseus che ha valori di produzione di un certo tipo a prescindere da tutto, come fa a non esserci una RedBit con milioni di download se proprio dobbiamo mettere una roba mobile nel conto, come fa a non esserci Milestone con 180 persone al lavoro, 4 release l'anno che non solo non ha partecipato ma, a ben vedere, non ha mai vinto il GOTY italiano, dato però in questa edizione a Mario di Ubisoft Milano che gioco italiano non è (perchè i soldi sono francesi e se si vuole far passare il messaggio che qui si investe, non è questo il modo perchè nessuno qui ha investito in Ubisoft Milano). Non si può, ripeto. Semplicemente è tutto qui, con tutto il rispetto, nuovamente, per i prodotti presenti all'evento. Se poi non capite che differenza c'è tra mettere in gioco aziende e prodotti di cui sopra e un gruppo di ragazzetti con un ottimo titolo senza neanche una ragione sociale alle spalle, che lavorano da casa, il problema è un attimo il vostro. Spero di essere stato chiaro insomma. Nel mentre Gamera, ha quittato AESVI.
Il capitolo varie ed eventuali è forse il più ricco quindi vado a caso: stiamo lavorando a un altro gioco che annunceremo a breve, per Switch e dal punto di vista aziendale, stanno cambiando tante cose. C'è una cosa grossa in ballo (anche se va contro la mia religione per molti versi ed è IMHO rischiosissima) e avremo a breve dei nuovi uffici figherrimi. Nel mentre, ogni giorno che passa, la possibilità di espatriare aumenta da qui ai prossimi due anni, perchè veramente, senza whinare, per chiunque voglia pensare di investire da paesi con una burocrazia diversa dalla nostra, anche solo spiegare cose diventa un lavoro ulteriore, come se non bastasse già tutto il resto, che in questo momento poi mi porta via del tempo da Alaloth che è diventato, finalmente, prioritario. Certo è che le magie non siamo ancora in grado di farle ma se c'era un'esperienza che ancora mi mancava era quella della gestione diretta (non da AD ma proprio di owner) di una (anzi due) aziende di un certo tipo, in un contesto di un certo tipo. Il problema è seriamente quello della velocità del mondo, non tanto della ricerca di finanziamenti o di cose terra terra. I soldi ci sono anche, le possibilità pure ma il nostro lavoro è di base un Ferrari in autostrada mentre il nostro paese viaggia come una 500 nel traffico. Alla fine arriva sicuro pure la 500 ma non si può viaggiare insieme, non c'è verso. A meno che, al solito, non ci siano gli amici e gli amici di amici dove serve e allora cambia tutto. Onestamente non mi sono mai interessato di fare networking locale perchè noi qui ci siamo giusto geograficamente e per fortuna i nostri interlocutori sono dall'altra parte del mondo. Però ho notato quanto, in effetti, questa cosa sia necessaria seppur dolorosa e stressante, una volta aggiunta al conto. C'è da dire che Padova, da questo punto di vista, è un buon posto. Ci hanno inserito in un pool di start-up a cui l'amministrazione chiede cose, domanda di impostare cose e per cui è pronta ad aiutare attivamente. Il problema è sempre che le proposte di ora, saranno attuabili tra un paio di anni se va bene. Due velocità completamente diverse. Anyway, per chiudere: Reboot ad aprile, Nordic Game a maggio (sorpresone qui) ed E3 a giugno. Si preannuncia una caldissima estate. Ah, nel mentre: abbiamo presentato il primo corso in Italia per diventare Producer, che è il mestiere più importante di tutti per quel che mi riguarda. Le info le trovate tutte su questa pagina qui.
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