Uno il roundup se lo dovrebbe tenere per i giochetti, ma mi avanzava un trittico di robe Ubisoft tra cui il gioco che ho giocato di più nel 2017 e un bel paio di regaloni di Games with Gold. Inghilterra di ieri e di domani (speriamo di no) con escursione in Bolivia.
ASSASSIN'S CREED: SYNDICATE
VOTO 8/10
Non giocavo un AC dai tempi di Ezio Auditore, lo ammetto. Il primo per me è stato un capolavoro, il secondo l'ho lasciato perdere dopo pochi passi. Da lì in poi, il nulla. Eppure il mio riavvicinamento recente ad Ubisoft, passato per Primal, The Division e il Ghost Recon qui sotto mi ha convinto, complice anche il dono di Microsoft via Gold del mese scorso. Ebbene, questa nuova gen di AC riprende quanto di buono ho amato proprio nei giochi di cui sopra, catapultandola in quell'universo di assassini che avevo mollato ormai oltre 10 anni fa. Syndicate regala invece tante ore di gameplay vario e ben fatto, zero bug, una Londra meravigliosa e un gusto Gangs of New York nell'avventura dei fratelli Frye, impegnati contro i templari per l'ennesima volta. Sono partito scettico, mi sono incollato al gioco tanto che a questo punto, considerando pure i feed mondo, mi tuffo su Origins appena posso, senza dimenticare due Limited Edition sigillate di Black Flag e Unity che mi guardano dalla libreria. Bello bello, scritto bene, divertente, mastodontico per molti versi. Chiaro che il tempo passa e una decade è un'eternità ma la presa bene è stata equivalente come quella volta lì, tanti anni fa, quando a Ubi rubavo tutte le copertine con Kane & Lynch e la roba di Midway.
GHOST RECON: WILDLANDS
VOTO 9/10
Votone per forza, visto che Ghost Recon è stato, statistiche One alla mano, il gioco che ho giocato di più nel 2017. 150 ore per questo open world meraviglioso, legato a uno dei franchise che più ho amato nella storia. Non è più quel Ghost Recon del 2001, il tactical shooter a cui giocavo con cui ho fatto pure un mondiale online con la gloriosa nazionale che sconfisse la Svezia su Clanbase, ma anche in questo caso il feeling è tornato, anche se su un livello diverso. Come per AC, trattandosi di un mondo mastodontico, il conteggio dei bug è praticamente nullo e l'utilizzo della squadra complicato certe volte. Ma Wildlands è da giocare con gli amici e in quel caso non ci sono cazzi: capolavoro senza discussioni. Mettiamoci poi che Ubi sta supportando tutto come usa fare da un bel po' e il divertimento non finisce mai. Avevo abbandonato dopo averlo completato al 100% ma son rientrato prima per seccare il Predator e poi per aiutare il buon Sam Fisher in due missioni free arrivate con relativi update. Questo è il modo di gestire le cose e siamo a livello top, un po' come è stato fatto per Rainbow Six che a livello di aggiornamenti è stato il più celebrato in tempi recenti. Fichissimo.
ZOMBI
VOTO 8/10
Quando era uscito come esclusiva WiiU e si chiamava ZombiU, tanta gente ne parlava in modo positivo. Quando è uscito su One tanta gente senza la U, tanta gente ha iniziato a parlarne in modo super positivo. Quando Games with Gold me lo ha messo lì, ho iniziato a capire perchè. Sarà che il primo Zombi di Ubisoft per Amiga l'ho amato da pazzi e l'effetto amarcord funziona sempre, ma questo survival ha tante buone idee ed è diverso dal solito. Si giocano una serie di personaggi impegnati a cavarsela in una Londra distrutta. Se un personaggio muore, si porta dietro tutto e il nuovo se lo ritroverà innanzi in veste di trapassato. L'azione è frenetica ma non c'è button mashing: o stai attento a quel che fai e usi le risorse con intelligenza o vieni mangiato e si va avanti, guidati da un misterioso cristiano in regia in grado di usare le camere di sorveglianza sparse in giro, aprire porte, indicare preziosi rifornimenti e dare un supporto generale sempre gradito. Mettiamoci pure un buon ritmo e la sensazione di ansietta ben restituita e il cerchio si chiude con un altro centro per un publisher che sto ricominciando ad amare come tanto tempo fa.
ASSASSIN'S CREED: SYNDICATE
VOTO 8/10
Non giocavo un AC dai tempi di Ezio Auditore, lo ammetto. Il primo per me è stato un capolavoro, il secondo l'ho lasciato perdere dopo pochi passi. Da lì in poi, il nulla. Eppure il mio riavvicinamento recente ad Ubisoft, passato per Primal, The Division e il Ghost Recon qui sotto mi ha convinto, complice anche il dono di Microsoft via Gold del mese scorso. Ebbene, questa nuova gen di AC riprende quanto di buono ho amato proprio nei giochi di cui sopra, catapultandola in quell'universo di assassini che avevo mollato ormai oltre 10 anni fa. Syndicate regala invece tante ore di gameplay vario e ben fatto, zero bug, una Londra meravigliosa e un gusto Gangs of New York nell'avventura dei fratelli Frye, impegnati contro i templari per l'ennesima volta. Sono partito scettico, mi sono incollato al gioco tanto che a questo punto, considerando pure i feed mondo, mi tuffo su Origins appena posso, senza dimenticare due Limited Edition sigillate di Black Flag e Unity che mi guardano dalla libreria. Bello bello, scritto bene, divertente, mastodontico per molti versi. Chiaro che il tempo passa e una decade è un'eternità ma la presa bene è stata equivalente come quella volta lì, tanti anni fa, quando a Ubi rubavo tutte le copertine con Kane & Lynch e la roba di Midway.
GHOST RECON: WILDLANDS
VOTO 9/10
Votone per forza, visto che Ghost Recon è stato, statistiche One alla mano, il gioco che ho giocato di più nel 2017. 150 ore per questo open world meraviglioso, legato a uno dei franchise che più ho amato nella storia. Non è più quel Ghost Recon del 2001, il tactical shooter a cui giocavo con cui ho fatto pure un mondiale online con la gloriosa nazionale che sconfisse la Svezia su Clanbase, ma anche in questo caso il feeling è tornato, anche se su un livello diverso. Come per AC, trattandosi di un mondo mastodontico, il conteggio dei bug è praticamente nullo e l'utilizzo della squadra complicato certe volte. Ma Wildlands è da giocare con gli amici e in quel caso non ci sono cazzi: capolavoro senza discussioni. Mettiamoci poi che Ubi sta supportando tutto come usa fare da un bel po' e il divertimento non finisce mai. Avevo abbandonato dopo averlo completato al 100% ma son rientrato prima per seccare il Predator e poi per aiutare il buon Sam Fisher in due missioni free arrivate con relativi update. Questo è il modo di gestire le cose e siamo a livello top, un po' come è stato fatto per Rainbow Six che a livello di aggiornamenti è stato il più celebrato in tempi recenti. Fichissimo.
ZOMBI
VOTO 8/10
Quando era uscito come esclusiva WiiU e si chiamava ZombiU, tanta gente ne parlava in modo positivo. Quando è uscito su One tanta gente senza la U, tanta gente ha iniziato a parlarne in modo super positivo. Quando Games with Gold me lo ha messo lì, ho iniziato a capire perchè. Sarà che il primo Zombi di Ubisoft per Amiga l'ho amato da pazzi e l'effetto amarcord funziona sempre, ma questo survival ha tante buone idee ed è diverso dal solito. Si giocano una serie di personaggi impegnati a cavarsela in una Londra distrutta. Se un personaggio muore, si porta dietro tutto e il nuovo se lo ritroverà innanzi in veste di trapassato. L'azione è frenetica ma non c'è button mashing: o stai attento a quel che fai e usi le risorse con intelligenza o vieni mangiato e si va avanti, guidati da un misterioso cristiano in regia in grado di usare le camere di sorveglianza sparse in giro, aprire porte, indicare preziosi rifornimenti e dare un supporto generale sempre gradito. Mettiamoci pure un buon ritmo e la sensazione di ansietta ben restituita e il cerchio si chiude con un altro centro per un publisher che sto ricominciando ad amare come tanto tempo fa.
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