Nel 2016 ho consumato The Division e il 2017 ha visto Divinity Original Sin II sul trono. La scelta per il 2018 è stata complicata ma alla fine mi sono convinto. Tenete sempre a mente che non ho avuto modo di giocare tutto, compresi i vari Red Dead Redemption II e God of War. Per il primo, considerando quanto mi ha rotto le palle l'originale, non credo sarebbe poi cambiato nulla. Per il secondo, forse sì, ma non essendo uno e trino c'è poco da fare. In generale, dati alla mano, ho giocato un po' meno: circa 1200 ore tra tutte le piattaforme (circa 750 su Xbox One), mentre solo un paio di anni fa, per esempio, su X (e basta) ero arrivato a 2700. Nessuna novità per le categorie in ballo quindi, oh, enjoy!
Sorpresa dell'anno: Mutant Year Zero: Road to Eden
Colpevolmente trascurato in fase di preview, amato (sto giocando proprio adesso) dopo la release su Xbox Game Pass. Una piccola gemma targata Funcom che non è sicuramente X-Com (e non vuole neanche esserlo) ma porta avanti un'idea di strategico ben precisa e pure originale. Dux è uno dei migliori personaggi sfornati dal gaming in tempi recenti, tra l'altro. Da giocare.
Delusione dell'anno: Below
Annunciato nel 2013, arrivato solo qualche settimana fa. In 5 anni ho fondato due studi di sviluppi, rivenduto il primo, mandato fuori un'esclusiva One, rilasciato altri 5 giochi e pre-prodotto Alaloth. In Italia. Senza nessun backup. Capy se ne è uscita con un gioco che fa bestemmiare già al tutorial. Un gioco fatto male sotto tanti aspetti, che non si possono giustificare solo con un design particolare. Considerando i mezzi a disposizione poi. Imbarazzante.
Miglior gioco che nessuno ha giocato: Pathfinder: Kingmaker
Un GdR in qualche modo dovevo infilarlo dentro e visto che a Pathfinder ho giocato parecchio, mi sembrava giusto. I dati parlano di circa 200.000 unità vendute, che non è di certo un brutto risultato per un gioco del genere, PC only. Sarebbe bello arrivasse su console come Pillars, magari in una versione deluxe contenente tutti i DLC. C'è chi lo ha criticato ma in realtà parliamo di D&D at its best e poi c'è Chris oh. Ma che altro volete?
Menzione d'onore: Red Dead Redemption II
Come dicevo in apertura, non ci ho giocato. Come dicevo in apertura, non credo che giocarlo sia qualcosa che sposti qualcosa, per me, considerando che il primo capitolo non sono riuscito a terminarlo per sopraggiunto tedio. Proprio così: sarà impopolare ma il primo Red Dead dopo un paio di decine di ore mi aveva rotto le scatole e a giudicare da ciò che leggo in giro, qui siamo allo stesso concetto pure un po' esasperato. Al netto di questo, tuttavia, negare che Red Dead non sia una pietra miliare dei videogiochi sarebbe blasfemo quindi eccoci qui. Può piacere o non piacere ma tecnicamente parlando è il punto di partenza e di arrivo, relativamente a tutta una serie di questioni. Tecniche, ripeto. Il design è un'altra roba, lasciatelo fuori.
Epic Fail 2017: PlayStation Classic
Nintendo tira fuori NES e SNES e vende gozziliardi. Le retroconsole in versione mini esistono da un po' e fanno anche bei numeri. Pure il C64 aveva una ragione di esistere. Poi arriva lei e la magia finisce: una line-up agghiacciante (almeno in Europa) e un prezzo sbagliato (100€ che diventano improvvisamente la metà pochi giorni fa) e il resto è storia. "Inutile come un lecca-lecca alla merda" (cit.)
Celodurismo Award: Xbox Game Pass
L'anno scorso era solo una menzione d'onore perchè mi sembrava giusto. Dopo un alto anno pieno di servizio, il Game Pass è semplicemente la migliore opzione per giocare su console disponibile, con buona pace di tutti. Per me è l'arma che darà la vittoria a Microsoft nella prossima console war, quando ci sarà da scegliere quale hardware comprare e al prezzo standard si potrà portare a casa una libreria con 200 e passa giochi (e credetemi che anno prossimo se ne vedranno di bellissime...)
Miglior Gioco Online: Fortnite
Vabbè, questo era facile del resto. Non ci giocherò mai, per carità di Dio. Come per PUBG l'anno scorso, mi sono limitato a una passeggiatina ma come per PUBG l'anno scorso, vale lo stesso discorso. Il primo ha trasformato in un fenomeno globale un semplice trend. Il secondo ha consolidato ed evoluto questo concetto in un unicum che ha smosso sostanzialmente le opinioni di chi con i videogiochi non c'entra niente. Quando qualcosa diventa così mainstream, c'è poco da discutere.
Gioco più atteso 2019: The Division 2
Mi sono spellato le mani sul primo, l'hype per questo sequel è semplicemente alle stelle. Meraviglioso, semplicemente. La cosa fantastica è stata vedere il supporto che il team ha dato al prodotto nel tempo, ascoltando feed di giocatori di ogni dove, molti dei quali tornati in azione a distanza di mesi dal lancio proprio per il lavoro di rifinitura svolto, per quello che resta uno dei migliori mondi persistenti ever. E qui mi pare proprio che la direzione presa sia quella giusta. Poi oh, Dragon Age non ha ancora una release e The Outer Worlds non mi ha ancora completamente preso.
Miglior gioco mobile: Fortnite
Vale il discorso sopra, relativamente al non giocarci mai neanche per sbaglio. Ma vale pure il discorso fatto per Red Dead, specialmente andando a toccare l'aspetto tecnico della faccenda. Fortnite su mobile fa impressione da questo punta di vista e se andiamo a parlare di crossplay le chiacchiere sono a zero: una pietra miliare, banalmente, con cui tutti dovranno confrontarsi nel prossimo futuro.
Miglior gioco italiano: Remothered: Tormented Fathers
Più passano gli anni, più la situazione nostrana (che resta drammatica in termini di struttura) migliora dal punto di vista dei giochi. Remothered è semplicemente un bellissimo gioco, con valori produttivi di un certo livello, fatti da un'azienda con le palle. Un gioco che ha ricevuto un riconoscimento internazionale di un certo livello, ha venduto, ha fatto parlare stampa e giocatori. Bravi.
Best of Netflix: Black Mirror: Bandersnatch
Non è il film in quanto film, che comunque è gradevole e comunque parla di videogiochi. Semplicemente è la TV interattiva, per la prima volta in TV. Detta così fa un po' ridere ma è comunque una prima volta di Netflix, che fa quello che i videogiochi hanno provato a fare (e a spiegare) senza successo per le masse. Con buona pace di Kojima (che poi avrebbe solo da imparare dai vari titoli di Wales Interactive...)
Miglior sito specializzato italiano: IGN. Tralasciando per un attimo la qualità dei contenuti e del team, che sono sempre al top, c'è da sottolineare lo sforzo per portare a un pubblico generalista i contenuti del sito. Un'operazione che vede coinvolto TGCom e che per la prima volta, con continuità, porta il videogioco sul palco più importante.
Miglior blog: Outcast. Colpevolmente trascurato negli anni passati, 'sto giro merita il premio anche solo per gli anni di servizio oltre che per la qualità degli scritti. Del resto non è tenuto in piedi da gente a caso ma da alcune delle penne più gradevoli (e professionali) dei videogiochi. Qui trovate pure una bella cover story di un gran bel gioco.
Gioco dell'anno: Assassin's Creed: Odyssey
Il mio riavvicinamento ad Ubisoft è noto da qualche tempo e avevo già spiegato le motivazioni: Ubisoft fa dei gran bei giochi. Con Origins ho passato circa un centinaio di ore, arrivando al più alto numero di achievement sbloccati per un gioco, oltre ad essermi fatto tutti i DLC. Con Odyssey sono già oltre, senza neanche aver cominciato i DLC. Semplicemente epico, finalmente più GdR, tecnicamente meraviglioso. Ripetitivo? Finchè una cosa non annoia va bene. Il segreto è quello lì. E in AC c'è sempre qualcosa da vedere, da fare, da ascoltare. Anche solo semplicemente girando il mondo in nave senza una metà. Capolavoro.
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